
VIAREGGIO
Il tempio del rugby apre le porte al calcio, "ma restano valide le regole dell’ovale". Terzo tempo compreso. Lo Stadio Ferracci – rinato grazie all’impresa "Titanica" – potrebbe infatti ospitare la stagione sportiva del Viareggio e della Torrelaghese, entrambe impegnate nel campionato di Prima categoria ma entrambe senza una casa dove disputare la partite. Perché in città non manca solo uno stadio – quello dei Pini è chiuso da 2018, da allora e aspetta e spera che il progetto di recupero giunga a compimento – ma non c’è neppure un impianto sportivo pubblico (quello del Marco Polo Sports Center, dove il Viareggio ha giocato l’ultimo campionato di Seconda categoria è privato) con le tribune per i tifosi.
Per questo, per sostenere la cavalcata del Viareggio e per riportare in città la squadra della frazione, che lo scorso campionato l’ha disputato a Piano Del Quercione, l’amministrazione Del Ghingaro ha chiesto ai Titani di "adottare" il calcio. Compresa la Viareggio Cup che, dal 2018 (con la solo pausa forzata del Covid) si disputa ovunque in Toscana, tranne che a Viareggio. "E noi – spiega Lisa Barbieri, che con il “Titano“ Denis Dallan ha creato questo paradiso dello sport dove prima dell’arrivo dei giganti c’era l’inferno dell’abbandono – abbiamo dato la nostra completa disponibilità al Comune. In realtà da quando abbiamo preso in gestione il Ferracci – che negli anni, un passo alla volta e con il supporto delle famiglie degli atleti, è stato completamente riqualificato – abbiamo sempre tenuto le porte dello stadio aperte a chiunque avesse bisogno di spazi". E infatti anche il pugilato ha trovata casa nel Ferracci, "Perché lo sport – dice Lisa– deve unire, e non dividere".
La prima squadra dei Titani, società che rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale, quest’anno sarà impegnata nel campionato di serie C. "Per noi una grandissima soddisfazione e un grande impegno – aggiunge ancora Barbieri, responsabile della comunicazione – che potrebbe comunque convivere con i calendari dei campionati di calcio". C’è un’unica condizione che i Tatani pongono , "dentro questo stadio valgono le regole del rugby. Che poi sono le regole del vivere civile. All’interno del Ferracci – spiega Barbieri – è vietato fumare; perché, come abbiamo scritto anche nei cartelli appesi qua e là, l’esempio è il migliore insegnamento per i ragazzi. E non c’è spazio per gli insulti, né contro giocatori né tra i tifosi sulle tribune. Dopo le nostre partite – conclude Barbieri – ci ritroviamo tutti insieme, atleti e tifoserie. Dimenticando, seduti tutti allo stesso tavolo, di essere avversari e celebrando appieno lo spirito sportivo. Ma questa – conclude – per noi non è una regola, solo una bella occasione che saremo felici di condividere anche con le squadre di calcio".
Martina Del Chicca