DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Il sogno del prefetto: "Sarà un’attrazione per tutta la provincia"

L’orgoglio del sindaco Del Ghingaro: "La creatività e la ribellione?. A Viareggio ce l’abbiamo nel sangue e il quartiere ne è la testimonianza".

Il prefetto Giusi Scaduto e il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro con Susanna Ghilardi, autrice del logo

Il prefetto Giusi Scaduto e il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro con Susanna Ghilardi, autrice del logo

Ma cosa c’è dietro un festival come "Be rebel?". Quali sono le istanze che hanno portato a ideare e mettere in piedi, con un lavoro di quasi un anno, una manifestazione che coinvolge una rete infinita di associazioni? "Il tema centrale è legato alle politiche giovanili e alla tradizione viareggina – spiega il sindaco Giorgio Del Ghingaro –; Viareggio è una città creativa per antonomasia, che produce arte. Ma è anche una città ribelle, e non è un caso che abbia scelto un sindaco ribelle. Partendo da qui, visto che la ribellione ha tante declinazioni, abbiamo sviluppato un percorso concreto per far esprimere questa ’ribellione’ in una forma creativa. Ne è venuto fuori un programma ricchissimo – prosegue il primo cittadino – per una manifestazione importante che si svilupperà in una zona che ci sta a cuore e che è creativa per natura. Al Varignano, si sono originate forme di coesistenza e di sviluppo comunitario fantastiche. Non è un caso che sia il quartiere che ospita le aziende più innovative e innovatrici di Viareggio: è un quartiere vivo e vitale, in cui fioriscono la creatività e la ribellione nella sua forma più bella".

In cabina di regia, assieme all’amministrazione, c’è il prefetto di Lucca Giusi Scaduto. È stata lei a ideare questo format con lo scopo di avvicinare, di aprire un canale di dialogo che sia anche intergenerazionale. "Si tratta di un’iniziativa dall’alto valore sociale – spiega – e che nasce da due idee: la prima è che non esistano periferie, la seconda è che la ribellione non sia negativa di per sé. I ribelli hanno qualcosa da dire e noi vogliamo sederci ad ascoltare. A questa manifestazione hanno collaborato tantissime associazioni, cosa di cui sono molto felice, coinvolte grazie al lavoro alacre della dirigente De Angeli, un’autentica macchina da guerra. È solo la prima edizione del festival, ma già spero di vederlo riproposto, nei prossimi anni, in altre zone della città. Avviare percorsi culturali e sociali di questa natura è fondamentale per respirare un senso di comunità. La mia ambizione è che un evento di questo tipo possa rappresentare un polo attrattivo per l’intera provincia, e chissà, magari anche qualcosa di più".

Dan.Man.