
Posti esauriti e tanta partecipazione da parte del pubblico al cinema Centrale. Dove, lunedì sera, si è respirata davvero l’atmosfera da red carpet per sentirsi ’dentro la pellicola’, grazie alla presenza di Matteo Garrone il regista che recentemente ha vinto il Leone d’Argento – premio alla migliore regia – all’ottantesimo festival del cinema di Venezia con il film drammatico "Io capitano" che affronta con potenza il tema dell’immigrazione. L’appuntamento è stato fortemente voluto da Fabrizio Larini, titolare del Centrale e presidente Anec Toscana.
Sul palco assieme a Garrone sono saliti anche alcuni degli attori che hanno rappresentato uno dei fenomeni più dolorosi e attuali. "Io capitano" narra la vicenda di due cugini senegalesi, Seydou e Moussa che da sedicenni decidono in segreto di intraprendere il viaggio della speranza verso l’Europa per realizzare un sogno. Ed è questo che viene narrato, più che la disperazione dei due giovani. Ne scaturisce pertanto un racconto di formazione, più che di denuncia, che spinge lo sguardo dello spettatore abituato ad ascoltare il resoconto dei numeri e degli sbarchi, a ricordare come volti, aspirazioni, vite somigliano molto alle nostre, attraverso le suggestive scene che rappresentano un viaggio che va dall’Africa all’Occidente. Una storia – raccontata nelle sale – che ha letteralmente sbancato il botteghino con incassi record in pochi giorni, complice anche la eco mediatica della Mostra di Venezia.
Una pellicola che ha incantato e strappato applausi alla platea del Centrale rinsaldando il rapporto che il regista Garrone ha con la città. Nel 2015 infatti fu premiato all’edizione di Europa Cinema al teatro Eden dicendosi "particolarmente colpito e incantato dal lungomare di Viareggio. La mia deformazione professionale mi ha subito portato a fantasticare su un film da girare qui".