Il piccolo paese frazionato È boom di enti e comitati

Tutto iniziò con due Pro Loco, due asso-balneari e l’ente-chic di Roma Imperiale. Adesso proliferano realtà cittadine per sostenere piante, identità e quartieri .

Il piccolo paese frazionato  È boom di enti e comitati

Il piccolo paese frazionato È boom di enti e comitati

Il paese ha – effettiva – una manciata di 5mila anime. Eppure sta davvero per entrare nel guinness per il numero di comitati, enti, gruppi di cittadini che propongono, protestano, fanno battaglie e ormai frammentano l’opinione su identità locale, celebrazioni di quartiere, ville da tutelare e chi più ne ha più ne metta. Già da qualche anno all’interno della categoria dei balneari c’è stata la nascita della ’costola’ del Consorzio Forte dei Bagni in seno all’Unione proprietari bagni. Per non parlare della diaspora che ha portato alla nascita della Pro Loco Forte dei Marmi e della Pro Loco Citta di Forte dei Marmi in un territorio di 9 chilometri quadrati. Il primo fu il Gruppo di Opinione che poi ha sempre avuto un unico referente: Vivaldo Tonini che di politica ne ha masticata assai. Poi ecco l’ente ville versiliesi, associazione radical chic per la tutela delle dimore di Roma Imperiale (dove di fortemarmini, per la verità, non c’è l’ombra); spunta adesso il comitato residenti di via Versilia capitanato da Franco Dazzi per alzare la voce sul taglio degli alberi. Perfino nelle riunioni spontanee nate al bar Pretino in Vaiana su input di Luca Morini sembra strutturarsi un vero "gruppo di paesani" pronto a difendere l’identità sfilacciata del paese. Ultimo nato il comitato "Un secolo di Vittoria Apuana" ben intriso di personaggi politici: da Simona Seveso all’ex sindaco Roberto Bertola e alla presentazione non sarebbe mancata Rachele Nardini (si sussurra del sostegno anche di Enrico Ghiselli). Tutti mettono becco. Se per il sindaco dietro alcuni gruppi "potrebbe celarsi la deriva dell’opposizione", è comunque da accogliere con favore così tanto fervore paesano. In fondo, per dirla alla Gaber, "Libertà è partecipazione".

Francesca Navari