Un’accademia di cucina, dove i futuri chef dei grandi yacht e dei ristoranti possano imparare a valorizzare il pescato viareggino. Il pesce azzurro, in particolare le acciughe, pescate dell’unica lampara dalla flotta locale; quello dei “retinai“ o che resta nello strascico dei pescatori tradizionali e che cambia in base alle stagioni. Ora è il tempo dell’orata, poi arriverà quello delle seppie, della cicale, degli sparnocchi (o mazzancolle)... Quello che ha sfamato con generosità la città dalla notte dei tempi, e che ha elevato la cucina versiliese nell’Olimpo della ristorazione.
È questa, l’accademia di alta formazione, una della attività che abiterà il nuovo mercato ittico, inaugurato – dopo un iter che sembrava infinito – nel pieno dell’estate, con l’apertura del laboratorio di insacchettamento dei molluschi e l’ittibar Portus. Destinato ad entrare pienamente in funzione per l’inizio del 2025; con il ristorante, pronto per la Pasqua 2024, insieme alla sala per le aste, al laboratorio di trasformazione del pescato... Entro un anno la filiera ittica sarà riunita sotto un unico tetto.
"La valorizzazione del prodotto locale – spiega la presidente della Cittadella della pesca, Alessandra Malfatti – è uno dei focus della nostra attività, stiamo parlando di un’eccellenza e come tale merita di essere conosciuta e riconosciuta". Così, oltre all’accademia di cucina, nel nuovo mercato ittico è previsto anche uno spazio espositivo dove saranno ospitate altre eccellenza della filiera agroalimentare toscana, "nell’ottica della collaborazione con altre realtà della regione", e dove sarà allestito anche un banco per la vendita al dettaglio del pescato viareggino. "Non vogliamo fare concorrenza alle pescherie locali, per questo avrà aperture limitate. Ma lo scopo – prosegue Malfatti – è mostrare all’esterno tutto il mondo che gira intorno alla nostra Cittadella, tutto il lavoro e la cura che c’è nella gestione della risorsa ittica". Anche per questo i pescatori hanno investito nell’apertura del bar e del ristorante, "Perché dalla terrazza del nuovo mercato si può godere di tramonti straordinari, e grazie alle proposte gastronomiche dello chef Tomei si può gustare il sapore autentico del nostro prodotto. Ma anche perché – dice Malfatti – basta affacciarsi verso le Apuane per vedere i pescatori a lavoro. Preparare le reti e salpare. Lasciarsi alle spalle la banchina e il porto dove convivono con le grandi signore del mare. E questa storia merita di essere raccontata, e vissuta".
mdc