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Il PalaBarsacchi torna al Comune L’acquisto dal Cgc per 875mila euro

Dopo le indagini di vulnerabilità sismica è stato ricalcolato il prezzo, inizialmente fissato a 1 milione e 200

Il PalaBarsacchi torna al Comune L’acquisto dal Cgc per 875mila euro

Martina

Del Chicca

Il PalaBarsacchi tornerà un bene pubblico, il Comune è pronto a rilevarlo dal Centro Giovani Calciatori per 875mila. Inaugurato il 19 dicembre 1970, il Palazzetto dello Sport in seguito al fallimento della Viareggio Patrimonio fu comprato all’asta il 14 novembre 2017 dal Cgc per 600 mila euro. Quattro anni più tardi, a settembre 2021, il sindaco Giorgio Del Ghingaro sottopose al presidente del Centro, Alessandro Palagi, una proposta d’acquisto; e un mese dopo – a fine ottobre – il consiglio comunale, in sede di approvazione della variazione di bilancio, votò a maggioranza lo stanziamento da un milione e 100mila euro destinato a finanziare l’operazione; avallata dal consiglio a dicembre del 2021 e condizionata comunque dalle verifiche di vulnerabilità sismica e statica dell’impianto.

Si arriva così al prossimo 26 aprile, quando il consiglio comunale sarà chiamato a votare “la presa d’atto dell’avveramento delle condizioni per l’acquisto del Palazzetto dello Sport e la revisione del prezzo“. "Un passaggio di trasparenza che – spiega l’assessora al bilancio Laura Servetti – ristabilisce e riepiloga l’intero percorso affrontato: dalla delibera, alla convenzione per la gestione dell’impianto, fino all’acquisizione del bene. Un percorso lungo e non semplice perché - prosegue Servetti – nonostante la cura e l’attenzione del Centro, non è stato facile recuperare invece tutta la documentazione dalla gestione disordinata della Patrimonio per le opportune verifiche".

In prima battuta il prezzo di vendita era stato calcolato in 1milione 292mila euro, comprensivo della concessione della gestione per 8 anni al Cgc. Convenzione che verrà sottoscritta contestualmente all’atto di vendita, con spese per utenze e manutenzione ordinaria a carico della società. Nello specifico il Cgc dovrà provvedere, entro e non oltre due anni dalla vendita, alla realizzazione di interventi, “sommariamente e presuntivamente quantificati in 102mila euro“ si legge nella delibera che sarà discussa oggi in commissione risorse, definiti nel certificato di idoneità statica come improcrastinabili “constatata – prosegue il documento – la presenza di un inizio di degrado superficiale sulle strutture esterne in calcestruzzo armato e metalliche, che al momento non desta preoccupazione per la sicurezza statica ma che deve essere inserita immediatamente nel programma di manutenzione ordinaria“.

Al valore di vendita iniziale, dunque stimato prima delle verifiche, sono stati poi detratti “278mila 558 euro per i lavori di miglioramento sismico dell’edificio, aumentati del 10% per spese tecniche al fine di dare esecuzione ai lavori indicati, per un importo totale di 306mila euro“ e ulteriori 129 mila euro (pari al 10% del valore stimato dell’immobile) “quale riduzione del valore dell’impianto calcolato forfettariamente per la riduzione della capienza a seguito della mancata verifica di idoneità statica della scale di sicurezza della gradinate laterali, che dovranno essere oggetto di successivi approfondimenti“. "Stiamo comunque parlando di interventi non obbligatori, ma – precisa l’assessore al bilancio – necessari per il miglioramento sismico e statico della struttura".

In conseguenza delle indagini, come anticipato, il valore di vendita è stato dunque ridefinito in 875mila euro. "Nei prossimi giorni di fronte al notaio – conclude Servetti – verrà conclusa l’acquisizione. E il Comune tornerà in possesso di un bene che il Tribunale ha quotato un milione e mezzo di euro".