"Il paese ha un’identità" Murzi ribatte ai paesani sull’evoluzione del Forte

"Vanno accolti con favore imprenditori che permettono 400 posti di lavoro. Piuttosto pensiamo all’ambiente: daremo uno stop alle cantine nelle ville". .

"Il paese ha un’identità"  Murzi ribatte ai paesani  sull’evoluzione del Forte

"Il paese ha un’identità" Murzi ribatte ai paesani sull’evoluzione del Forte

"Forte dei Marmi? Non ha perso la sua identità, è casomai un paese al passo con i tempi". Il sidnaco Bruno Murzi ribatte così al gruppo di paesani che in un documento ha raccolto i proprio motivi di disaccordo: sul piatto i nuovi hotel sul lungomare, il cambio di tipologia commerciale dei chioschi in centro e l’operazione ex Greppia. "Il paese non si è modificato nel tempo – è la posizione del sindaco – ma adattato alle necessità del turismo e della economia riuscendo a conservare un elevato appeal turistico al punto che il numero dei turisti è in costante aumento, sempre più persone ambiscono a trovare casa da noi, si aprono nuovi ristoranti, gli stabilimenti balneari, nonostante il particolare momento, rimangono sempre più appetibili e di qualità, un vigore particolare dopo decenni è ricomparso per la riapertura delle attività alberghiere chiuse ed in degrado. Case con giardino, molto verde, vivibilità , sicurezza , adeguato uso degli spazi esistenti, privacy: tutte caratteristiche che hanno fatto la nostra fortuna e che sono sostanzialmente rimaste invariate. Chi come me ha vissuto e si ricorda il paese negli anni ’60 potrà testimoniare che la piazza, le strade, Roma Imperiale, la spiaggia sono rimaste le stesse. Sono cambiati i contenuti: al posto di una macelleria o di una cartoleria abbiamo altri negozi, ma l’insieme è rimasto intatto".

"Riguardo l’hotel Byron – prosegue – la cui valenza estetica del progetto non è certo semplice definire e sicuramente non compete alla parte politica, è stato approvato secondo le normative e regole vigenti, ottenendo tutte le autorizzazioni previste e rispettando i regolamenti urbanistici. In un momento in cui importanti investitori stanno proponendosi di riaprire alberghi che sono stati a lungo chiusi, rimettendo in moto anche l’occupazione con una previsione di circa 400 nuovi posti di lavoro, non credo sia possibile non guardare che favorevolmente a questa novità. Casomai per tutelare il nostro patrimonio, in particolare il verde, dobbiamo concentrarci sui problemi ambientali su cui solo in parte possiamo intervenire: il problema dell’aumento della salinità delle acque. Stiamo ragionando come evitare in futuro di far costruire cantine nelle case residenziali, mentre vogliamo lasciare gli spazi per le strutture turistiche ricettive in un’ottica di riqualificazione dell’esistente perché di questo c’è necessità. Quindi che se un gruppo di “paesani” vuole costruirsi un’associazione per contribuire al mantenimento del nome e della tradizione di Forte dei Marmi – chiude – è libero di farlo, ma riflettano sulle problematiche ambientali e sulle necessità turistiche. Mi auguro che questo gruppo non stia soltanto prevedendo una deriva di opposizione che sarebbe lecita, ma certamente con un significato completamente diverso".

Francesca Navari