
di Beppe Nelli
L’allestimento del nuovo mercato ittico alla diga foranea costerà 2 milioni di euro. Mezzo milione in più di quanto aveva preventivato la Cittadella della Pesca, l’organizzazione di produttori che s’è aggiudicata la gestione. "Abbiamo aggiunto migliorie – spiega la segretaria della Cittadella Alessandra Malfatti – per dare al nostro mercato un’immagine di livello internazionale".
A che punto sono i lavori interni?
"Aspettiamo l’autorizzazione dal Demanio. Ma siamo molto avanti con la progettazione e i contratti delle forniture con i sistemi elettronici più avanzati. Questa sarà la Casa della Pesca, una struttura modulare adattabile ai mutamenti del mercato. Nella sala circolare si terrà l’asta del pescato online e in presenza, come ha fatto la Labronica a Livorno con la nostra partecipazione".
Vale a dire?
"Faremo vendita all’ingrosso e al dettaglio, e potenzieremo il servizio Trabaccolo Express nato con la Pandemia per il delivery a famiglie e ristoranti. Avremo a pianterreno un laboratorio di cottura più grande di quello che si trova da ICare, per le forniture alle scuole e per lavorazioni destinate alla ristorazione e ai privato".
Grandi idee...
"Sempre il pianterreno ospiterà l’area polifunzionale per la didattica scolastica, mostre e convegni; e una scuola di cucina per la quale abbiamo già un accordo con l’Istituto alberghiero e il mondo della nautica, ma potranno iscriversi anche singoli cittadini".
Bello: sembra un’iniziativa ambiziosa.
"Viareggio ha un brand enogastronomico di fascia alta con una capacità di cucina del pesce. e materia prima di eccellenza che non si ritrovano altrove. Contribuiremo a formare le persone che porteranno il brand Viareggio nel mondo".
Quanto costa tutto questo?
"Il nostro investimento da un milione e mezzo è salito a 2 milioni. Abbiamo aggiunto ulteriori novità impiantistiche. Sarà una cosa bellissima che darà visibilità internazionale al pescato viareggino, e siamo i soli con questa progettualità sulla pesca, tanto che ci ha contattato Invitalia, la struttura nazionale che fa gli accordi di filiera. Questo mercato darà molto alla città: con l’Istituto nautico e l’Alberghiero Viareggio sarà un polo mondiale come lo è della cantieristica".
Si parlava anche di un vero e proprio ristorante.
"Sarà al piano superiore, col bar, ma non farà concorrenza ai locali. Lavorerà col pescato giornaliero, sul modello dell’ittiturismo: un ristorante gestito dai pescatori, anche se cerchiamo un partner della ristorazione che condivida queste idee".
Quando ci sarà l’inaugurazione?
"Non prima di gennaio. Presto firmiamo il contratto col comune, che deve completare la pensilina, e aspettiamo gli allacci tramite la Port Authority".
Parole meravigliose. Ma la realtà vera della pesca qual è?
"La realtà è che la pesca fa bene all’economia e all’ambiente. All’interno della nostra banchina Natino abbiano un’area a terra per stoccare gli oli esausti e gestire i rifiuti raccolti in mare e prodotti dai pescatori, come reti e cavi d’acciaio. E’ un sistema virtuoso che trasforma il rifiuto in risporsa dell’economia circolare, con progetti europei".
Quindi siete certamente ben visti dall’Europa.
"Macché. Domani la marineria peschereccia italiana sarà in agitazione contro la riduzione delle giornate di pesca nel Mediterraneo. Bruxelles considera la pesca un’attività che danneggia il mare...".
All’Ue piace mangiare insetti, mica il pesce.
"C’è poco da scherzare. L’Ue non considera inquinamento, trivellazioni, il 15 % dei trasporti mondiali che avviene nel Mediterraneo, il nuovo gasdotto che vogliono dalla Turchia a Piombino. Il pescatore è la parte debole del sistema: vogliamo considerare le nostre barche a conduzione familiare come la pesca nel Mare del Nord e nell’Atlantico? All’Ue piacciono 3 milioni e mezzo di pescatori sportivi che possono catturare un tonno al giorno, ma non i 54 mila pescatori professionali italiani. Contro questa cosa saremo collegati con le manifestazioni di Venezia e Mazara del Vallo".