Fu il viareggino Sandro Luporini, pittore, amico di sempre e compagno artistico di Giorgio Gaber, a coniare il termine “Teatro Canzone”. Erano gli anni Settanta, gli anni del cantautorato impegnato, quello di “protesta“ – con De Gregori, De Andrè e Guccini... –, quando la coppia Gaber-Luporini s’inventò un nuovo genere, fondendo musica e recitazione, attraverso la canzone proiettata nel monologo.
E proprio per promuovere questa particolare forma espressiva fatta di musica e di prosa, che Gaber e Luporini definirono "d’evocazione", a Viareggio, dal premio Viareggio-Rèpaci, la Fondazione Giorgio Gaber lancia il premio “Il luogo del pensiero“. Dedicato ai talenti che vorranno confrontarsi con un tema, una riflessione o un racconto sviluppato attraverso una canzone e un monologo (o viceversa) tra loro attinenti e in grado di costituire una forma espressiva e letteraria compiuta.
"Questo premio – spiega il presidente della Fondazione Giorgio Gaber, Paolo Del Bon – è nato di comune accordo con l’amministrazione di Viareggio e con il Premio Viareggio-Rèpaci, e segna la continuità di una collaborazione culturale e artistica che dalla scomparsa di Gaber ha promosso iniziative importanti per la cultura del nostro Paese".
Dal 29 aprile (e fino al 21 giugno) sarà possibile presentare i contributi (il bando e il regolamento sono disponibili sul sito www.giorgiogaber.it e sulle pagine social della Fondazione Gaber). Entro il 10 luglio si riunirà il comitato organizzatore al fine di selezionare il contributo che sarà insignito del Premio, e la proclamazione del vincitore avverrà il 26 luglio in occasione della serata del “Premio Viareggio Rèpaci“. La vicepresidente e direttrice della Fondazione, Dalia Gaberscik, ringrazia il sindaco Giorgio Del Ghingaro e l’assessore alla cultura Sandra Mei "per aver promosso l’incontro tra la nostra Fondazione e il Premio Viareggio-Rèpaci. L’istituzione del premio ‘Il luogo del pensiero’ rilancia l’interessamento verso una forma espressiva assolutamente unica e originale. Un linguaggio particolare e originalissimo attraverso il quale Gaber e Luporini hanno dato vita a spettacoli che – conclude – a pieno titolo fanno parte della cultura del nostro Paese".