Insieme a “Italodisco“, il granchio blu è stato il tormentone dell’estate. Eppure la presenza di questo crostaceo arriva da lontano. Non solo geograficamente, essendo originario delle coste dell’Atlantico, ma anche nel tempo. La sua presenza in Italia è stata infatti rilevata per la prima volta nei primi anni ’50, probabilmente trasportato fin qui dalle acque di zavorra delle navi transoceaniche, ma è solo negli ultimi tempi che la popolazione è aumentata in modo esponenziale.
Ha iniziato a diffondersi nella parte settentrionale del Mediterraneo, occupando soprattutto gli ambienti di transizione e le aree aree lagunari per la loro salinità. Nei luoghi in cui si diffonde preda in modo molto vorace, principalmente va a caccia di arselle, vongole, cozze, novellame... Per questo è considerato un “killer dei mari“, e una minaccia per la filiera ittica.
Sulle coste della Versilia, e nel lago di Massaciuccoli, l’invasione risulta al momento contenuta. Alcuni esemplari finiscono nelle reti dei pescatori, che li vendono in media a 10 euro al chilo in un mercato che, anche qui, inizia a decollare.