
Anche ai più pigri, passeggiando lungo il viale Capponi, tra i 54 stand che ospitano una sessantina di diverse discipline riunite per il “Festival dello Sport“, ieri è venuta voglia di lanciarsi in una corsetta. "Domani comincio. Magari da una camminata veloce, poi chissà...". Tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il divano, ma l’entusiasmo dei giovani atleti e delle giovani atlete che hanno animato, e animeranno anche oggi con esibizioni, tornei e incontri la Pineta di Ponente è senz’altro d’ispirazione.
È innegabile – con il dissesto del Comune, il fallimento della Viareggio Patrimonio e la crisi dell’impiantistica – lo sport, a Viareggio, ha vissuto, e vive, anni difficili. Non basta un Festival per cancellare sei anni senza uno stadio, oggi finalmente in ristrutturazione, e ancora di più senza una piscina, per cui adesso c’è un nuovo progetto finanziato dal Comune con 10milioni di euro. O le difficoltà che affrontano le squadre di basket e volley. Ma questo Festival – fortemente voluto dall’assessore Rodolfo Salemi e sostenuto dall’amministrazione – ha il merito di mostrare tutte le realtà e le associazioni che muovono il nostro mondo dello sport. Di valorizzare l’impegno e la forza con cui hanno saputo superare gli ostacoli, e le loro infinite potenzialità. Dai trionfi, come lo scudetto del Viareggio Beach Soccer, alle conquiste. Come quella di Luca, parroco della “Resurrezione“, e di Athos Catassi, storico allenatore di calcio, che insieme hanno riportato i ragazzi del Varignano a giocare nell’unico campetto riqualificato del Vasco Zappelli. Impianto che meriterebbe una nuova vita, e magari di ospitare una futura edizione del Festival dello Sport.