Il deserto ‘rosso’ della Giordania

Un'esperienza indimenticabile nel deserto del Wadi Rum in Giordania: un luogo di selvaggia bellezza che invita alla riflessione e alla riconciliazione con la natura. Il deserto regala tramonti mozzafiato e notti stellate che ispirano pensieri profondi sotto un cielo infinito.

Il deserto ‘rosso’ della Giordania

Il deserto ‘rosso’ della Giordania

Quando ripenso all’esperienza vissuta nel deserto del Wadi Rum in Giordania mi torna alla mente un vasto deserto di sabbia rossa che si estende all’infinito, interrotta solo dai contorni di imponenti formazioni rocciose che sembrano scolpite. Wadi Rum è il luogo perfetto non solo per gli spiriti avventurosi, ma per tutti coloro che dal viaggio cercano una riconciliazione col creato. Qui ogni duna, ogni canyon, è capace di avvolgerti in un’atmosfera di selvaggia bellezza per farti riflettere in silenzio sull’origine e sul senso di ogni cosa. Il deserto è così, è curativo, quasi taumaturgico: una calma interrotta solo dal vento.

A mezzogiorno gli oggetti nel deserto del Wadi Rum non hanno ombra e si fatica anche solo a tenere gli occhi aperti. Quando è così c’è ben poco da fare, non resta che aspettare il momento propizio per uscire adagiandosi sui cuscini del campo tendato. Questo è un grande insegnamento del deserto: è lui a dettare i tempi, noi non possiamo far altro che assecondarlo.

Il viaggio in un oceano di sabbia appollaiata sul cassone di una jeep con lo stato d’animo dei primi esploratori regala miraggi e strade invisibili ai miei occhi. La linea dell’orizzonte che collega il cielo e la terra si staglia nitida tra l’arenaria, sparuti gruppi di cammelli incrociano il cammino. Nel mezzo al nulla sbuca una tenda come un’apparizione: è l’ora di un tè nel deserto ed è già ora di ripartire. Il tempo è un concetto mutevole e sfuggente qui. Intanto il sole fa il suo arco nel cielo e a poco a poco si nasconde dietro alle rocce rosse regalando un tramonto incredibile. Un centimetro alla volta scorre il nastro del giorno mentre sono seduta sullo sperone di un monte: uno spettacolo della natura per cui non ho pagato il biglietto. Tutto appare calmo e armonico, in un istante non esistono più le guerre oltre confine, non esiste l’odio, non esistiamo che noi.

Il meglio, comunque, doveva ancora venire, perché la notte porta altri balzi al cuore e nel deserto cala con indosso una coperta di stelle, un firmamento di luce senza fine. Ci si sdraia intorno al fuoco e si guarda la Via Lattea cercando di dipanare quella matassa, ci si interroga sull’esistenza, si cercano risposte in bagliori lontani, si affidano i desideri alle stelle cadenti.