
Quei poster hollywoodiani furono sottratti senza alcun consenso. Il tribunale di Firenze ha condannato Antonio Catalano, 77 anni di Torre del Lago, per furto aggravato a un anno di reclusione, 300 euro di multa (pena sospesa) e a risarcire per 60mila euro le parti civili; assolto invece con formula piena il figlio Walter di 47 anni. Ad accusarli era stata Elena Renzoni di Bagno a Ripoli, vedova del maestro Nano Campeggi, uno dei più celebri creatori di manifesti per il cinema di Hollywood come “Via col Vento“ con il bacio fra Rossella Rossella O’Hara e Rhett Butler, “Venere in visone“ con Liz Taylor o i celeberrimi cavalli di Ben Hur e “Colazione da Tiffany“. Catalano, ex titolare di una società di eliografia e tipografia, era amico da tempo della famiglia Campeggi, frequentandone la casa fiorentina. Nel 2018 l’artista muore e un anno e mezzo dopo la moglie decide di affidare la raccolta e riorganizzazione di tutte le opere a un assistente dell’Università di Pisa, con lo scopo di creare poi una Fondazione intitolata al marito. Il ricercatore però si accorge che mancano alcune opere all’appello. Opere, appunto, detenute a casa di Catalano che ha sempre sostenuto di aver avuto un preciso incarico di archiviare quel materiale tenuto alla rinfusa nella casa di Firenze. Un totale di 185 bozzetti legati a pellicole cult.
Nell’indagine è finito anche il figlio Walter Catalano perché aveva pubblicato su eBay alcune immagini delle opere di Campeggi, così permettendo ai carabinieri di risalire a lui e sequestrare i manifesti nell’abitazione. "La sentenza in parte ci soddisfa – commenta l’avvocato Gianluca Pajatto legale dei Catalano – perchè l’estromissione dal processo del figlio Walter, confermando che non c’è stato alcun ingusto profitto che è l’elemento fondante del furto, ci permetterà di presentare un ricorso in appello ancora più completo. Attendiamo le motivazioni del giudice che saranno depositate in 90 giorni e poi procederemo in secondo grado di giudizio visto che l’assenza di bonifici o passaggi di denaro ci permettono di guardare con ottimismo anche alla futura posizione di Antonio Catalano".
Francesca Navari