Guerra fratricida nel Pd. Di Maio spara a zero su Bani, Barsotti e Rosi: "Siluri" anche per Giani

Il sindaco di S.Giuliano sfida la collega: "Se era contraria al progetto perché l’astensione invece di votare no? Faccia riconvocare il summit e dica come la pensa. Anche il segretario regionale voleva un rinvio" .

Guerra fratricida nel Pd. Di Maio spara a zero su Bani, Barsotti e Rosi: "Siluri" anche per Giani
Guerra fratricida nel Pd. Di Maio spara a zero su Bani, Barsotti e Rosi: "Siluri" anche per Giani

E ora l’amministrazione Barsotti-Rosi di Massarosa, finita nella querelle della base militare nel Parco, è presa tra due fuochi. Il "fuoco amico" dei Dem pisani, a cura del sindaco di San Giuliano Sergio Di Maio. E la minoranza di centrodestra in consiglio comunale.

"Se davvero il Comune di Massarosa era contrario all’insediamento militare al Cisam – esordisce Di Maio – avrebbe potuto votare contro anziché astenersi. Comunque cambiare idea è possibile e se la sindaca versiliese lo ha fatto, può far riconvocare la Comunità del parco e dire chiaramente come la pensa". Il sindaco di San Giuliano Terme attacca anche il presidente della Regione Eugenio Giani, e quello del Parco Lorenzo Bani: "Registro nervosismo in Bani – è l’affondo di Di Maio – che annuncia dimissioni dalla direzione Pd che tra due mesi sarebbe stata comunque rinnovata col congresso. A Giani dico chiaramente che se avesse voluto discutere del progetto in questo anno avrebbe potuto farlo nelle sedi proprie". I Dem pisani fanno muro sulla linea, espressa anche dal segretario Andrea Ferrante. "La posizione nostra era netta e chiara e validata dal segretario regionale, Emiliano Fossi: chiedere un rinvio della discussione della Comunità del Parco per approfondire il progetto, ma Bani e Giani hanno preferito fare altre scelte".

Di Maio lancia la sfida: "Sono disposto a sostenere in qualunque sede e con chiunque che, carte alla mano, sono state prese decisioni diverse da quelle concordate e che io invece sono sempre stato coerente nella mio posizione di dire no a qualunque insediamento all’interno del Parco, fosse Coltano o l’ex Cisam. La posizione fu espressa con chiarezza anche nel corso della riunione della Comunità del Parco dell’11 maggio 2022, alla quale era assento solo il presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini: Lorenzo Bani, come si può leggere anche nel verbale della riunione, disse no a Coltano ipotizzando di aprire una successiva riflessione sull’ex Cisam, ma fino al 6 settembre scorso, quando si è riunito a Roma il tavolo interistituzionale che ha deciso di procedere su San Piero a Grado, a livello istituzionale e politico non è stato mai illustrato questo progetto". "La Nazione", comunque, ha pubblicato i passaggi salienti dei vari verbali.

Ma anche i consiglieri massarosesi di centrodestra (Marzia Lucchesi, Pietro Bertolaccini, Nicola Morelli e Pietro Cima) attaccano la sindaca Simona Barsotti: "Con il caso della base militare la sindaca, oltre che a rinnegare gli ideali che da anni predica, è riuscita a collezionare una serie di disastri: ha litigato con i Dem e con parte della sua maggioranza, ha scaricato il suo vice sindaco dando l’incarico di seguire la faccenda a Navari, ha ammesso di agire sottovalutando i problemi e non coinvolgendo la sua giunta, e con la presenza di Rosi ha di fatto avvallato la costruzione della base militare pur dichiarandosi ambientalista, pacifista e antimilitarista, scontrandosi con il gruppo di Sinistra Comune il quale ha minacciato la crisi.

terno dell’ente Parco. Ma, in realtà, con l’astensione di Rosi ha dato il via alla realizzazione di un’opera voluta dal sindaco leghista di Pisa, dall’attuale governo e da tutto il centro destra".