DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Gli occhi dei curiosi sul lungolago: "La piazza sembra bella e funzionale"

Viaggio tra i cantieri ancora aperti e le transenne a poche ore dalla cerimonia di presentazione dell’opera. Nonostante i rebus da sciogliere, le sensazioni sono positive. "E comunque bisognava sistemare l’area".

Gli occhi dei curiosi sul lungolago: "La piazza sembra bella e funzionale"

Più che sul lago, oltre tutto nel primo giorno d’estate, pare di essere nella brughiera in cui Conan Doyle ha ambientato Il mastino dei Baskerville. Le nubi sono pesanti e caricano di svariate tonalità di grigio le acque del Massaciuccoli, mentre i lampioni in stile albionico completano la scenografia.

In queste condizioni, non è facile indovinare il profilo del nuovo Belvedere Puccini, e l’impatto che la riqualificazione potrà avere nelle giornate limpide resta confinata nell’immaginazione. E tuttavia, già dal mattino di ieri ha preso il via un pellegrinaggio di curiosi che hanno voluto precorrere i tempi, in modo da farsi un ’idea di quel che è venuto fuori dai lavori di questi mesi.

Il verdetto, almeno tra la popoalzione local – ci sono anche diversi turisti... ma è difficile chiedere loro una comparazione tra il prima e il dopo – è positivo. Un giudizio pieno di equilibrio lo dà Luigi Manfredi, abitante della frazione pucciniana che da decenni assiste alle vicissitudini del lungolago. "È ancora presto per capire come sarà davvero il Belvedere – spiega –; anche perché i lavori ancora in corso (ieri mattina c’era un viavai di operai per completare le operazioni sul verde pubblico, e buona parte della zona era ancora transennata; ndr) non permettono di farsi un’idea precisa. Da quel che so, quando avranno finito di sistemare le piante, partiranno le operazioni di pulizia, e già così l’aspetto sarà diverso. Ci sono state un po’ di polemiche per lo spiazzo di cemento a ridosso del lago, qualcuno l’ha chiamato “l’aeroporto“, e per la proporzione tra il cemento e il verde. Ma le piante le stanno continuando a mettere. Mi piace? Sì, per quel che vedo, mi pare sia venuto fuori un buon lavoro. E poi, diciamocelo: accontentare tutti è impossibile, e allora tanto vale che qualcuno abbia preso in mano la situazione. Poi, se ci sarà bisogno di apportare delle correzioni, si farà".

Certo è che, come (molto) spesso accade a Viareggio, guelfi e ghibellini hanno iniziato a guardarsi in cagnesco anche sul lungolago. Ad esempio per quel che riguarda i parapetti sul lago. "Si parla di sostituirli con dei gradoni che arrivano fino al livello dell’acqua, come sui laghi del nord – continua Manfredi – e qualcuno ha tirato in ballo la sicurezza... Per quanto riguarda lo spazio molto ampio tra le aiuole e lo chalet, a quel che vedo potrebbe essere pure funzionale in caso di eventi minori. Quando è partito il Giro d’Italia, l’impressione è stata molto positiva".

Da un’altra angolazione, quella di chi non vive solo sul, ma pure del Belvedere, arriva il verdetto di Giacomo Bini (come Puccini... "ma a Torre del Lago, chissà perché, ci chiamiamo tutti Giacomo"), dello Chalet sul Lago. "È presto per dire se piacerà o meno – racconta –; quel che so è che i lavori hanno portato tanta curiosità, che si è tradotta in un ritrovato movimento in questa zona di Torre del Lago. Negli ultimi due, tre anni, la situazione qui sul Belvedere si era un po’ raffreddata, alcuni operatori erano andati in difficoltà. Adesso, invece, il passaggio è cresciuto in termini di volume. Speriamo che la riqualificazione sia foriera di una riscoperta del Belvedere. Il mio giudizio? Non sono un architetto e non posso avere la visione d’insieme di un esperto del settore – conclude Bini – ma per quel che ho potuto vedere, mi sembra che la piazza sia godibile da un punto di vista estetico".