ENRICO SALVADORI
Cronaca

Gli anni ruggenti Quando Little Tony scaldava le notti in Bussola e Capannina

A dieci anni dalla scomparsa del popolare cantante si intrecciano i ricordi di chi ha contribuito a fare della Versilia by night il centro del divertimento estivo e della mondanità più sfrenata.

Gli anni ruggenti  Quando Little Tony  scaldava le notti  in Bussola e Capannina
Gli anni ruggenti Quando Little Tony scaldava le notti in Bussola e Capannina

di Enrico Salvadori

Dieci anni fa proprio in questi giorni ci lasciava Antonio Ciacci ma l’impronta che Little Tony ha impresso nella musica italiana resta indelebile. Lo dimostrano le attestazioni di affetto da parte della gente in questi giorni di celebrazioni. La Versilia negli anni Sessanta ha avuto un ruolo fondamentale per il successo di Tony e lui lo ha sempre rimarcato. Furono le sue serate di successo al ‘Pirata’ di Marina di Massa a convincere Raffa a ingaggiarlo alla ‘Capannina del Marco Polo’ di Viareggio. Le esibizioni in estate erano in cartellone anche nel tardo pomeriggio e Little Tony era gettonatissimo al pari di Gian Pieretti e un Franco Califano all’epoca emergente. Sfrecciava a bordo del suo Ferrari California color grigio e la gente lo acclamava.

Al Marco Polo lo nota Giovanni Angelici, caporedattore Rai in Toscana, che lo invita a programmi radiofonici della sede fiorentina. Mauro Lazzerini, proprietario del ‘Gancino’ e del ‘Rendez vous’, lo porta in quest’ultimo locale sulle colline versiliesi. Agli amici più stretti come il viareggino Antonio Risoli Tony fa ascoltare in anteprima la ‘pizza’ di Cuore matto e preconizza: "Questo pezzo sarà una bomba". Aveva ragione. Sergio Bernardini lo chiama alla Bussola dove inizierà la sua scalata, Gherardo Guidi, all’epoca giovane proprietario di locali e che di musica se ne intende, nel 1961 mette Tony al centro di un programma che riempie all’inverosimile la Sirenetta di Castelfranco di Sotto.

Tra Guidi e Tony nasce un’amicizia vera, sincera. "Arrivava alla guida delle sue Ferrari per le quali andava matto – spiega Guidi – ed era una bella persona. Sempre affabile e disponibile con tutti e un ineccepibile professionista. Ha sempre mantenuto l’umiltà e questa è la qualità dei grandi". Una voce calda e particolare quella di Tony, i ritmi che riecheggiano Elvis sono alla base dei successi fanno di Ciacci un big che ha la Versilia nel cuore e del quale naturalmente Gherardo Guidi si ricorda quando da patron approda sulla nostra riviera: prima alla Bussola di Focette e poi alla Capannina di Forte dei Marmi. "Io come produttore e il regista Adolfo Lippi – sottolinea Guidi – lo scegliemmo per il docufilm sulla storia della Bussola realizzato da Rai 3. Con lui gli ospiti furono Bobby Solo e Peppino Di Capri. La conduzione era della splendida Sabrina Salerno". Guidi conferma che Tony era una persona pacata, che non perdeva mai il controllo. "Le donne impazzivano per lui e l’ho continuato a chiamare fino agli anni Duemila sia alla Bussola che alla Capannina. Per due estati ha fatto parte del cast della grande festa di compleanno del locale a fine agosto. Le madrine erano Alba Parietti e Aida Yespica". Quando Antonio Ciacci si è sentito male per un attacco di cuore sul palco a Toronto Guidi è stato uno dei primi a raggiungerlo telefonicamente in Canada. "Mi rassicurò dicendo che stava meglio- dice il patron – ed era sereno ed equilibrato come sempre. Eppoi non è vero che voleva solo copiare Elvis: Little Tony è stato un grande artista che ha dato tantissimo alla musica italiana come autore e come interprete. Non è facile vendere milioni di dischi come ha fatto lui".

Quando dieci anni fa Antonio Ciacci è mancato Guidi ha scritto una toccante lettera alla sorella: "Le dissi che Tony era una grande persona che mi aveva parlato spesso della loro famiglia. Sottolineai che se ne era andato un grande cantante e una persona perbene".