REDAZIONE VIAREGGIO

Gioca a nascondino e batte la testa, bimbo operato. Parla l'eroe che lo ha salvato

L’incidente del bambino viareggino è avvenuto nel Modenese. "Gli facevano vento con un cartone..."

Il babbo del festeggiato, Giulio Teodosio, indica il punto dove il piccolo Klavis si è fatto male

Ravarino (Modena), 12 luglio 2016 - E’ ancora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Baggiovara, ma i medici sarebbero fiduciosi. Dopo l’operazione al capo, per il gravissimo trauma cranico, le sue condizioni sono stazionarie, ma buone. Il piccolo Klavis, 12 anni il 14 luglio, anche se non riuscirà a gustare la torta di compleanno potrà almeno ricominciare a sorridere. E’ stato proprio durante la festa di compleanno, dell’amico Francesco, domenica sera, che la vita di Klavis, residente a Viareggio ma in vacanza dagli zii, è stata per lunghe ore appesa al filo della speranza. Domenica, poco prima delle 22, nei giardinetti che si affacciano su via della Costituzione 53, a Rami di Ravarino, dove abita la famiglia Teodosio, erano in corso i festeggiamenti per i 12 anni di Francesco e i bambini, prima del taglio della torta di compleanno, si erano concessi altri lunghi minuti di gioco: il nascondino, il più famoso dei giochi di gruppo.

«C’era anche Klavis, perché - racconta il padre di Francesco, Giulio Teodosio - è cugino di un amico di mio figlio. Noi genitori - continua - eravamo davanti a casa, l’atmosfera era di allegria, poi all’improvviso sono corsi verso di noi i bambini in preda al panico. Klavis era a terra incosciente, gli occhi rivolti al cielo e un rantolo in gola".

Il bambino, mentre correva, era inciampato, aveva urtato il cordolo del marciapiedi ed era caduto rovinosamente a terra battendo il capo. "Abbiamo sentito un tonfo spaventoso", racconta il piccolo Francesco, che ieri, assieme agli amici, era di nuovo ai giardinetti, davanti a casa .

"Quando siamo arrivati - continua Teodosio - la situazione ci è apparsa subito drammatica. Il bimbo era a terra, gli occhi rivolti al cielo e non rispondeva. Grazie a Dio è arrivato Saymir, che gli ha salvato la vita".

Provvidenziale, infatti, è stato l’intervento di Saymir Tota, un giovane 33enne, d’origine albanese come Klavis, che abita con la moglie Eva e la loro bambina, a ridosso del campetto, proprio di fronte alla casa dei Teodosio. "Quando sono arrivato - racconta Saymir - il bimbo non respirava quasi più, gli occhi erano bianchi, la pupilla non si vedeva, e gli adulti presenti cercavano di rianimarlo facendogli vento con un cartone, una pratica assolutamente inutile".

Lui, invece, Saymir, che tre mesi fa ha salvato un amico nelle stesse condizioni, con sangue freddo ha aperto la bocca a Klavis, evitando così il soffocamento da rigurgito. Ieri, su Facebook, tanti i post di ringraziamento. "Senza di te - mi hanno scritto - forse oggi saremmo qui a piangere".

Dopo l’intervento salvavita di Tota, nel frattempo era giunta sul posto l’ambulanza della Croce Blu di Nonantola, che ha trasferito il bambino prima al Policlinico, poi a Baggiovara, nel reparto di terapia intensiva. «I medici - racconta Giulio Teodosio, di ritorno da Baggiovara - sono fiduciosi, anche se ufficialmente la prognosi non è ancora stata sciolta. Dopo l’angoscia di queste ore, possiamo tirare un sospiro di sollievo".

v.bru.