Gianni Minà e la Versilia nel cuore "Perdiamo un grandissimo amico"

Il ricordo di Marco Bernardini, nipote di Sergio, che ebbe un lungo sodalizio lavorativo con il giornalista

Gianni Minà e la Versilia nel cuore  "Perdiamo  un grandissimo amico"

Gianni Minà e la Versilia nel cuore "Perdiamo un grandissimo amico"

di Enrico Salvadori

Il suo paradiso erano le Focette che scoprì ai tempi della Bussola di Bernardini. Ma Gianni Minà Viareggio e la Versilia le aveva nel cuore per intero, affascinato da quell’atmosfera che lo stregò negli anni Sessanta. Un mondo dal quale non si era mai distaccato anche se ultimamente si era visto poco. Lui che le star ospiti della Bussola le aveva raccontate con passione come faceva con Maradona, Cassius Clay e Mennea. Lui che gli chiedevano di cosa fosse orgoglioso nel suo cammino giornalistico e rispondeva "Blitz, senza dubbio".

Lo diceva con sincerità e una punta di amarezza perché fu uno dei punti più alti della sua carriera, con la Versilia sullo sfondo, ma finì male con la bestemmia in diretta di Mastelloni che cancellò tutto. Il programma nato nel 1981 era in diretta da Bussoladomani, erede dell’Altra domenica e antesignano di Quelli che il calcio. Un pomeriggio quasi anarchico su Rai2, in contrapposizione con la nazional-popolare Domenica in. Un format lungo 5 ore in cui Minà sperimentava. E gli ospiti erano i big scelti con Bernardini: Eduardo De Filippo, De André, Celentano, Gian Maria Volontè, Ugo Tognazzi, Carmelo Bene, Ornella Muti, Gigi Proietti, Enzo Jannacci, Vasco Rossi. Poi i brasiliani Toquino, Jobim, Chico Buarque. Memorabile una puntata sul cinema con Federico Fellini, Claudia Cardinale, Sergio Leone, Robert De Niro. Ma leggendari anche i duetti Benigni-Troisi. C’era una giovane Milly Carlucci come showgirl e Stella Pende curava interviste e rubriche. Parlando con lei in diretta, il 22 gennaio 1984, Mastelloni prima inanellò una sequela di parolacce e poi una bestemmia in diretta. Entrambi furono cacciati immediatamente, Blitz chiuse a fine stagione. Gianni Minà a Bussoladomani aveva presentato tanti eventi realizzati da Bernardini, sempre con ospiti internazionali. Nel 1991 il rientro di Minà in Versilia fu trionfale. Vinse il premio Bruno Roghi legato al Torneo di Viareggio e ieri il Cgc con il presidente Alessandro Palagi ha espresso il cordoglio. "È stato un grandissimo che apprezzava la nostra manifestazione".

Nel 1992 Gianni condusse Alta Classe, programma Rai prodotto da Sergio Bernardini e Mimmo D’Alessandro nel palatenda in darsena. Dodici puntate dal 7 gennaio al 28 aprile ed era un po’ la rivisitazione di Blitz. Arrivarono Ray Charles, Milva, Vittorio Gassman, Renzo Arbore, Roberto Murolo, Pino Daniele, Massimo Troisi, Mia Martini, Paolo Villaggio, Gino Paoli e Zucchero. Una delle ultime volte che Minà è stato avvistato da noi è stato nel 2016 per la festa dei 60 anni dell’indimenticabile Paolo Rossi alla Capannina di Forte dei Marmi. Pablito e Antonio Cabrini, come del resto Marco Tardelli, erano legatissimi a Gianni che quella sera era davvero felice perché per Paolo stravedeva e la sua fine prematura lo turbò profondamente. Un ricordo commosso di Minà arriva anche da Mimmo D’Alessandro. "Ho appreso della scomparsa con un messaggino durante il concerto di Rogers Waters a Milano. Ero e sono sconvolto. Perdo un fratello, una persona che mi ha aiutato tanto. Abbiamo fatto insieme anche la festa dello scudetto della Sampdoria. Le due volte che sono stato a cena con lui e Maradona non le dimenticherò".

Affettuoso il ricordo anche del giornalista e scrittore Marco Bernardini che ha avuto Gianni come direttore a Tuttosport. "Era un idealista, aggrappato tenacemente ai suoi sogni. Lo conoscevo dalla Bussola dagli anni Settanta. Mi spinse a scrivere il libro ‘Non ho mai perso la Bussola’ su mio zio Sergio. Perdiamo una grande persona".