DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Giannecchini tira le somme. A giorni lascerà la guida di Cna: "Abbiamo vinto sfide difficili"

Il presidente dell’associazione rivendica i risultati: "Siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista. Un rimpianto? Le infrastrutture che chiediamo da anni, come l’Asse e il Piano Portuale".

Il presidente dell’associazione rivendica i risultati: "Siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista. Un rimpianto? Le infrastrutture che chiediamo da anni, come l’Asse e il Piano Portuale".

Il presidente dell’associazione rivendica i risultati: "Siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista. Un rimpianto? Le infrastrutture che chiediamo da anni, come l’Asse e il Piano Portuale".

Dopo oltre dieci anni, Andrea Giannecchini lascia la presidenza della Cna di Lucca. L’impegno si concluderà formalmente a metà giugno, ma è comunque tempo di bilanci per il presidente uscente.

In questi 10 anni è cambiato molto, in particolare il quadro politico ed economico.

"Nel 2015 la situazione era molto diversa. Si usciva dalla lunga onda della crisi del 2008. Il comparto delle costruzioni rappresenta tutt’oggi l’economia principale della nostra provincia e, proprio in quell’anno, il saldo tra aziende artigiane che chiudevano e quelle di nuova apertura tornò finalmente positivo. Non sono stati anni semplici".

Da sempre ha denunciato la carenza di infrastrutture sul territorio: quali risultati sono stati ottenuti in quest’ambito?

"Senza infrastrutture non c’è crescita. Lo sviluppo economico passa dalla mobilità di persone e merci. Abbiamo assunto posizioni forti e coraggiose su alcuni temi strutturali, ma purtroppo molte opere strategiche sono ancora ferme. A Viareggio, è particolarmente grave la mancata attuazione della variante al Piano Regolatore Portuale: abbiamo perso un’occasione di sviluppo per la nautica, costretta a cercare opportunità altrove. Non va dimenticato anche il mancato completamento del secondo lotto dell’asse di penetrazione".

Com’è cambiato il mondo artigiano con lo sviluppo tecnologico di questi anni?

"Viviamo tre grandi rivoluzioni: energetica, ambientale e digitale. Sono rivoluzioni interconnesse, che stanno cambiando profondamente il mondo delle piccole e medie imprese e dell’artigianato, spingendo un settore storicamente tradizionale verso uno sforzo competitivo mai visto prima".

Sotto il suo mandato, Cna ha avuto un ruolo importante sul territorio.

"Sono sempre stato un convinto sostenitore della concertazione. In questi anni abbiamo instaurato un dialogo costruttivo con quasi tutti i rappresentanti politici e istituzionali della provincia, fatta eccezione per alcuni casi ancora per noi inspiegabili. Questo ci ha permesso di ottenere risultati concreti. Ricordo, ad esempio, la firma della Carta dell’Artigianato con i Comuni di Pietrasanta, Seravezza, Camaiore e Lucca. Senza dimenticare la nostra battaglia a difesa delle imprese balneari contro la Bolkestein, in cui siamo stati protagonisti assoluti".

Si sono anche moltiplicati gli eventi legati all’artigianato.

"Sono nati appuntamenti importanti e consolidati come Alfabeto Artigiano a Seravezza, Cba Creart e iniziative su benessere e salute con ospiti di rilievo".

Come presidente, ha dovuto affrontare Covìd e il boom dei bonus edilizi. Risultati?

"Il Covìd ci ha travolto, costringendoci a gestire una situazione senza precedenti ma Cna è stata un punto di riferimento per centinaia di imprenditori. diverso il discorso sui bonus edilizi: da un lato sono stati un potente motore di ripresa economica, dall’altro hanno generato effetti distorsivi pesanti".

Che tipo di eredità politica lascia all’associazione?

"Il lavoro fatto in questi anni è stato importante, sia sul fronte esterno che su quello interno, con una profonda riorganizzazione dell’associazione. Oggi possiamo affermare con orgoglio che Cna Lucca è cresciuta come soggetto autorevole e competente nelle relazioni istituzionali ed è diventata fortemente rappresentativa in alcuni settori cruciali dell’economia locale. Questo è stato possibile grazie a un gruppo dirigente affiatato e capace e al lavoro di tutta la nostra struttura interna".

Cosa farà adesso?

"Resto prima di tutto un imprenditore, anche se la vocazione a complicarmi la vita occupandomi di questioni di natura pubblica o associativa non credo passerà facilmente. Attualmente sono presidente del Distretto Tecnologico della Nautica e della Portualità della Toscana, un ruolo impegnativo e importante che mi terrà occupato. Per il futuro, vedremo".