"È calato di nuovo un silenzio assordante delle istituzioni su cava Fornace". Enrico Ghiselli, delegato all’ambiente di Forte de Marmi, torna a invocare la chiusura della discarica anche alla luce dello sversamento di maggio. "Dopo l’Inchiesta pubblica attivata dalla Regione su pressante richiesta dei Comitati contro la discarica e di alcune amministrazioni comunali contrari alla discarica di Cava Fornace – riassume – organizzata e gestita in modo molto “inusuale” tanto da provocare ricorsi e contestazioni, la Regione risulta non abbia ancora definito la propria posizione sul Paur presentato dal gestore della discarica. Tra poco sarà un anno dalla attivazione dell’inchiesta pubblica. Nel frattempo il 6 maggio c’è stato lo sversamento di liquidi e materiali compreso il percolato, dalla discarica fin sull’Aurelia, e quindi nella Fossa Fiorentina e nel Lago di Porta. La cosa preoccupante è che una decina di giorni prima, ad un tavolo di confronto indetto dal Comune di Pietrasanta, tra le amministrazioni locali (Montignoso, Seravezza, Massa, Forte dei Marmi) e il gestore, era stato ipotizzato un utilizzo della discarica per conferirvi marmettola, e su tale ipotesi la mia posizione era stata contraria. Le analisi Arpat hanno rilevato infatti la presenza di ferro e alluminio al di sopra dei limiti. La preoccupazione che mi attanaglia deriva da questo “silenzio assordante” delle Istituzioni (in primis la Regione) che correlata alla richiesta formulata dagli Industrali di entrare a far parte della Commissione Cava Fornace mi fa pensare a un “assalto all’arma bianca” per ottenere in mantenimento della discarica con la possibilità di conferimento della marmettola. Visto l’avvicinarsi delle elezioni regionali (nel 2025), e le vigenti leggi sui finanziamenti privati ai partiti, cosa accadrà?".
CronacaFuturo di Cava Fornace: "Silenzio assordante"