REDAZIONE VIAREGGIO

Forza Italia infuriata contro i "voltagabbana"

Il commissario Berti sta con Paci e attacca pesantemente gli ex azzurri che hanno presentato due liste civiche a sostegno di Del Ghingaro.

Sono stati dentro Forza Italia per vent’anni o quasi, manifestando quasi un’idolatria per Silvio Berlusconi. Poi, come tutti gli amori, quando finisce un amore... tanti ex azzurri viareggini sono rimasti folgorati sulla via di Capannori, e oggi sono candidati o fanno propaganda per due liste civiche che sostengono il sindaco Giorgio Del Ghingaro. In piena concorrenza con gli ex amici di Forza Italia, quella vera e originale, che sostiene la candidata sindaca Barbara Paci. Tanto basta, dopo l’ufficializzazione della lista Buonsenso con gli ex assessori di Luca Lunardini, Roberto Bucciarelli e Vittorio Santoni, a scatenare la reprimenda del commissario berlusconiano Francesco Berti. E come nei matrimoni finiti, volano i piatti.

"Forza Italia – scrive Berti – respinge e denuncia il tentativo di alcuni voltagabbana che, sulla base di un accordo sottobanco, avevano garantito che Forza Italia non avrebbe partecipato alle elezioni comunali e che i suoi voti sarebbero stati convogliati sul sindaco Capannorese. Forza Italia, invece, rilancia con forza la necessità di dare vita ad un governo cittadino autorevole ed efficiente, che respinga il tentativo di chi vuole impadronirsi della nostra città per interessi ed obiettivi che fanno parte di logiche e prospettive che riguardano Lucca e la Piana, ma non Viareggio e Torre del Lago. Si veda in proposito anche la triste vicenda che ha umiliato ed offeso tanti militanti del Partito democratico e della sinistra storica viareggina che, dopo aver indicato Bonaceto come candidato sindaco, hanno dovuto soccombere di fronte ad un atto di inaudita violenza messo in piedi da gruppi estranei alla nostra città.

Viareggio relegata a ruolo di Lido di Lucca o addirittura di Capannori, è il più grave sfregio che si possa fare ad una città di alte e nobili tradizioni, alla sua storia, alla sua cultura".

"Se potessero parlare uomini e donne che hanno fatto grande Viareggio e Torre del Lago – prosegue il commissario Berti – griderebbero il loro sdegno e la loro ferma contrarietà ad un disegno che umilia e toglie dignità a Viareggio e la relega ad una città marginale della nostra provincia. A nulla valgono le svendite del porto turistico e del Principe di Piemonte, la chiusura del Politeama, la chiusura dello Stadio dei Pini? Valgono solo i goffi tentativi di un’amministrazione che cerca di accreditarsi efficiente perché negli ultimi mesi ha dato vita allo spazzamento e a interventi di ordinaria manutenzione su qualche marciapiede e qualche strada? I maldestri tentativi di coloro che non hanno mai avuto rapporti con Viareggio e Torre del Lago, di accreditarsi come autentici rappresentanti della nostra città, si commentano da sé per la loro strumentalità e la loro goffa inconsistenza.

Per la città è il momento di rialzare la testa, riprendere in mano il suo destino, avviarsi sulla strada del rilancio e del cambiamento: non quello dettato dai lucchesi o dai capannoresi, ma indicato e voluto dai cittadini di Viareggio e Torre del Lago". Parole durissime ma, come anni fa stabilì la Cassazione, in politica vale la "desinsibilizzazione del linguaggio".

R.V.