Fissata a luglio un’endoscopia che occorre fare entro venti giorni

Protesta una cittadina, la cui sorella deve sottoporsi ad un esame per papilloma entro venti giorni

Sportelli del Cup (Foto Ravaglia)

Sportelli del Cup (Foto Ravaglia)

Massarosa, 29 febbraio 2020 - Immaginate di aver bisogno di una visita di qui a una ventina di giorni. Sul piatto c’è la salute di un vostro caro, siete angosciati da mille dubbi, ansie e preoccupazioni. E con il cuore che batte cercate di prenotare l’appuntamento. Risposta: c’è posto solo a partire da luglio.

E’ quanto accaduto a una residente di Massarosa, F.N., che ha provato a prenotare una visita classificata come ’urgente’ per la sorella salvo poi scoprire che il Sistema sanitario nazionale è in grado di provvedere, ma non nei tempi indicati. Cosa che invece può fare il privato, ma solo a fronte di un esborso urgente. E qui torniamo al problema iniziale: quando sul piatto c’è la salute di una persona cara, si può forse scegliere tra una delle due strade?

«E’ ovvio che alla fine prenoterò dal privato – racconta la protagonista – e mi costerà 210 euro. Ma ci sono anche dei pensionati che percepiscono una miseria: a loro si può chiedere di sostenere una spesa simile?". La signora ha provato a prenotare la visita per la sorella. "Ha bisogno di una cistoscopia (cioè l’endoscopia della vescica urinaria; ndr ) per accertamenti su un papilloma viscerale, la visita l’ha ordinata direttamente l’urologo e va fatta entro venti giorni. A pagamento si può fare subito, mentre nel pubblico te lo danno o tra tre giorni, ma servono le urine chiare e quindi sarebbe inutile, oppure a luglio. E’ una cosa accettabile? Pagheremo i 210 euro, ma chi non se lo può permettere cosa deve fare, scegliere di non curarsi? Se un urologo ha prescritto questo intervento urgente, perché la risposta sanitaria non arriva nei tempi adeguati? Io non voglio sapere di chi sia la colpa se le cose non funzionano come dovrebbero, ma è palese che ci sia qualcosa che non va".

Tra l’altro , non è la prima volta che la signora si trova a dover intraprendere la via del privato. "Mi è successo pure con lo pneumologo – continua –, sono dovuta andare a pagamento. Ma in quel caso ho trovato un dottore molto umano che mi ha fatto restituire la quota dell’intra moenia, dal momento che la prestazione è stata veloce e senza problemi. Solo che – conclude – non si può contare sempre sul fatto di trovare persone di buon cuore".  

Daniele Mannocchi © RIPRODUZIONE RISERVATA