SERGIO IACOPETTI
Cronaca

Fashion ever green. Lippi e la Nazionale campione del mondo battezzano lo stadio

Il taglio del nastro con una parata di stelle davanti a una tribuna piena. Del Piero: "Il mio gol più importante? Lo feci qui, finale coppa Carnevale".

Il taglio del nastro con una parata di stelle davanti a una tribuna piena. Del Piero: "Il mio gol più importante? Lo feci qui, finale coppa Carnevale".

Il taglio del nastro con una parata di stelle davanti a una tribuna piena. Del Piero: "Il mio gol più importante? Lo feci qui, finale coppa Carnevale".

Una lunga fiumana di persone già da metà pomeriggio. Ordinate in fila ad attendere che i cancelli si aprissero. Gioiosa e curiosa, incurante delle nuvole che minacciavano pioggia. Gioia e curiosità. Sì, erano questi gli stati d’animo che pervadevano i cuori dei viareggini che a distanza di 2.673 giorni – da quel 28 aprile 2018 – si sono riappropriati del loro stadio Dei Pini-Torquato Bresciani. Ad attenderli tantissimi giovani in rappresentanza di 30 società cittadine, tra di loro magari anche qualche futuro asso del calcio, del calcetto, della pallavolo, dell’atletica o della ginnastica.

A condurre la serata un pimpante Alessandro Bonan, giornalista Sky e residente a Forte dei Marmi, che ha definito il ‘Bresciani’: "Una sorta di araba fenice, che ha trasudato storia dal 18 luglio 1959 fino al 2018, per poi rinascere dalle proprie ceneri". È stata soprattutto una parata di stelle. Come Luciano Spalletti che ha parlato del suo passato come giocatore dei bianconeri "un’annata splendida, anche se finita male" per poi parlare anche della recente esperienza alla guida della Nazionale "una ferita aperta, con la quale convivo ogni giorno".

Da risate il siparietto tra Roberto Pruzzo e Vitaliano Bonuccelli, il primo bomber in serie A e allenatore bianconero ai tempi in cui Bonuccelli era il centravanti della squadra. "A Viareggio mi trovai bene, anche grazie ad un gruppo di valore", "ricordo ancora che il mister ci diceva ‘ma il cosa ci faccio qui con voi’", la replica divertita di Bonuccelli. Alessio Tacchinardi e Ciro Ferrara hanno ricordato le loro esperienze alla Coppa Carneval , stessa cosa fatta da Massimiliano Maddaloni. Il viareggino Alessandro Mannini ha ripercorso i tempi della sua esperienza in bianconero ("Il ragazzo para bene", gli cantavano dagli spalti) al crepuscolo della propria carriera.

Ma non è stato solo un tributo allo stadio in ottica calcistica. Nicola Vizzoni, ex campione di lancio del peso, ha ammesso la venerazione per Andrei che ai Pini centrò il record italiano: "Ero in tribuna qui quella sera. Lui era il mio modello". Con Alessandro Petacchi e Paolo Fornaciari c’è stato modo di parlare di ciclismo, rievocando una tappa storica conclusasi proprio dentro lo stadio ai tempi della televisione in bianconero, mentre con Alessandro Mei, dirigente ed ex campione di atletica è stato rievocato il meeting. Mentre Eraldo Pecci ricordava la punizione con cui Maradona beffò Tacconi in un Napoli-Juventus del 1985, la febbre saliva per il taglio del nastro, avvenuto con Alessandro Del Piero, che stuzzicato da Bonan su quale fosse la sua rete più bella ha detto: "Non sta a me a dirlo, di certo una delle più importanti l’ho segnata nel 1994 su questo campo. Quel Juventus-Fiorentina, finale della Coppa Carnevale, decisa da una mia rete al golden gol non lo dimenticherò mai". Poi il taglio del nastro e i fuochi d’artificio. Viareggio ha, finalmente, ritrovato il suo stadio. Sergio Iacopetti