REDAZIONE VIAREGGIO

L’ufficio elettorale: «Un disastro». Presidente attacca i colleghi incapaci

Colombo: «Nessuno può dire di aver fatto errori in buona fede» / "FAREMO RICORSO AL TAR NEL CASO IN CUI NON BASTI IL RICONTEGGIO" / COMUNALI, BALDINI E SANTINI FUORI DAL BALLOTTAGGIO: "RICONTATE LE SCHEDE" / COMUNALI AL CARDIOPALMA IN VERSILIA, SI VA AL BALLOTTAGGIO

Il presidente Carlo Annarumma con due collaboratrici

Viareggio, 4 giugno 2015 - «DISASTRO». Lo avrebbe detto ieri il dottor Carlo Annarumma, il giudice incaricato di presiedere l’Ufficio elettorale centrale che deve convalidare i risultati definitivi delle comunali. Il presidente Annarumma è coadiuvato dal magistrato Stefano Billet quale presidente supplente, dal funzionario giudiziario Gabriella Cammarata quale segretaria, e dai presidenti di seggio Massimiliano Bontempi, Saverio Cuciti, Eugenio Biancalana, Gabriele Bertolucci, Max Bertoni e Giuliano Graziu. Per l’ufficio elettorale comunale gli errori dei verbali dei seggi sarebbero analoghi a quelli del passato. Per molti, non solo Massimiliano Baldini, errori sostanziali, oltre che alla varia e manifesta incapacità di interpretare il voto disgiunto, probabilmente alla base di 927 schede giudicate nulle, potrebbero aver alterato la volontà degli elettori viareggini (facendo salva l’immodificabile superiorità numerica de candidato sindaco arrivato primo, Giorgio Del Ghingaro.

INTERESSANTISSIMO l’intervento di un presidente di seggio, Emilio Colombo: «Leggo sulla ‘Nazione’ del 2 giugno che un presidente di seggio avrebbe riferito a un candidato sindaco di aver commesso errori nello scrutinio dei voti disgiunti. Poiché la responsabilità penale è personale, se il candidato è in possesso di notizie di reato, deve riferirne all’autorità giudiziaria. Dovrebbe anche invitare il presunto presidente di seggio incapace di scrutinare un voto disgiunto a cancellarsi dall’albo dei soggetti idonei all’ufficio di cui si discorre. Un presidente di seggio che abbia letto almeno una volta il libretto di istruzioni non può infatti sostenere di aver commesso in buona fede degli errori. Infatti, per le elezioni comunali l’elettore può esprimere sulla scheda due voti: uno per un candidato sindaco, necessario, e uno per una lista, eventuale. In estrema sintesi, una scheda può contenere: solo un voto per una lista, che si trasferisce al candidato sindaco collegato alla lista votata (è come se l’elettore avesse votato sia il candidato sindaco che una lista a lui collegata); solo un voto al candidato sindaco, che non si trasferisce alle liste collegate (voto solo per il sindaco); un voto per un candidato sindaco e un voto a una lista collegata a un candidato sindaco diverso da quello votato (il voto disgiunto). Poiché la scheda può contenere fino a due voti, i seggi sono dotati di due tabelle di scrutinio: una per il sindaco e una per le liste. I due voti presenti sulla scheda sono quindi registrati separatamente. Concluso lo scrutinio, i dati complessivi risultanti dalle due tabelle di scrutinio sono riportati nel verbale del seggio, ove il presidente riscontra che i voti espressi per i candidati a sindaco, al netto dei voti espressi solo per il sindaco, siano pari ai voti espressi per le liste».

«PERALTRO – aggiunge Colombo – l’ordinamento prevede che le contestazioni degli errori dei presidenti di seggio siano sollevate puntualmente, durante lo scrutinio, dai rappresentanti di lista e non dai presidenti di seggio militanti di partito, genericamente, dopo lo scrutinio. Per concludere, se un presidente di seggio non sa fare lo scrutinio, dovrebbe rinunciare all’ufficio. Non è però accettabile che qualcuno sfoghi le proprie delusioni elettorali diffamando la generalità dei componenti dei seggi elettorali (che, per compensi simbolici e in condizioni di lavoro estreme, garantiscono il funzionamento della macchina elettorale)». Resta il fatto che lunedì notte sono avvenute troppe stranezze, e sarebbe bene che la pubblica autorità facesse piena luce. I viareggini possono sapere chi hanno deciso di mandare veramente al ballottaggio, o deve passare il concetto «chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato?».