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Ecco il “Sogno Veneziano“ Opera pucciniana mai nata

Lo studioso Carlo Vivaldi Forti racconta il progetto con il librettista Adami. Il Maestro avrebbe accennato la trama al nonno. Un blocco di appunti

L’opera che Puccini non scrisse è “Sogno Veneziano”. Già Giuseppe Adami, il noto librettista del Maestro, nell’ultimo capitolo del suo “Romanzo della vita di Giacomo Puccini” parla di un suo progetto di comporre un’opera ambientata a Venezia e implorava lo stesso Adami e Simoni di fornigli la trama: “di una cosa, moderna o antica poco importa, ma nuova e variopinta. Voglio discorrerne con voi. Ci intenderemo e insieme troveremo”. La protagonista doveva essere una donna misteriosa e sensuale. Il sogno veneziano fu interrotto dalla morte del Maestro e fu interrotta anche la composizione di Turandot. Anche la nipote del Maestro Simonetta parlava di un progetto del nonno di un’opera ambientata a Venezia ma ha sempre affermato di non sapere i particolari del suo desiderio. Del progetto parla anche Gabriella Biagi Ravenni direttrice del centro Studi Pucciniano.

Ora da poco tempo è stato pubblicato un libro: “Sogno Veneziano, l’opera che Giacomo Puccini non ha mai scritto”, Gingko edizioni. L’autore, lo studioso Carlo Vivaldi Forti, che vive tra Bologna e Pescia, ha approfondito la questione. Puccini frequentava la casa di Vivaldi Forti che apparteneva ad una antica famiglia pescatina. Tra i suoi antenati figura anche un sindaco di Pescia che allora era in provincia di Lucca. Il Maestro si recava spesso nella cittadina della Valdinievole dove abitava la sorella preferita Ramelde e via via andava anche ad assistere a qualche evento musicale nel vicino piccolo teatro di Montecarlo. Vivaldi Forti sostiene che Puccini aveva raccontato la trama di “Sogno Veneziano” a suo nonno che a sua volta l’aveva raccontata al nipote. Più tardi la trama l’aveva raccontata lo zio ma questa volta Vivaldi Forti ventitreenne aveva preso nota per non farsi sfuggire niente.

Qualche anno fa, casualmente, è stato ritrovato il libretto di appunti. La vicenda si svolge a Venezia nel Settecento. Un nobile ritorna in patria dopo essere stato bandito e nel corso di una festa incontra una giovane bellissima che gli ricorda un amore di anni prima, che aveva dovuto lasciare per l’esilio. Le chiede il nome e lei dice che si chiama Mistero. Scoppia l’amore ma la giovane poi, in una notte nebbiosa, sparisce e dice all’uomo che è diretta molto molto lontano, in una regione dove è impossibile seguirla.

Una musica dolcissima accompagna le scene. Sentendosi abbandonata dall’amante la giovane si era uccisa. Si era rincarnata per fare capire all’amante la forza dell’amore, per avviarlo su un cammino di redenzione per fargli capire l’amore vero. Il finale avrebbe riservato una sinfonia immortale. Il Maestro avrebbe abbandonato la trama più sensuale quasi una novella Concita per scegliere una situazione più spirituale e avrebbe pensato anche al titolo “Sogno Veneziano”.

Oriano de Ranieri