PAOLO DI GRAZIA
Cronaca

Dora è a casa con i suoi amati gatti "Ma la battaglia non finisce qua"

L’ultimo braccio di ferro per uscire dalla Rsa dopo la sentenza del giudice del Tribunale di Lucca. La figlia Anna firma un foglio in cui si assume la responsabilità della salute dalla madre per i prossimi giorni.

Dora è a casa con i suoi amati gatti  "Ma la battaglia non finisce qua"
Dora è a casa con i suoi amati gatti "Ma la battaglia non finisce qua"

di Paolo Di Grazia

Anna le accarezza dolcemente i capelli. Dora sembra una bambina di 80 anni bisognosa di affetto. Finalmente insieme. Madre e figlia, una accanto all’altra nello loro casa di Camaiore. Lei, Dora, la madre è a letto sotto le coperte. Sopra di lei ci sono i suoi gatti (cinque in tutto) che pensano a scaldarle il cuore. Anna, la figlia, adesso si può rilassare dopo l’estenuante battaglia legale che ha portato avanti assieme al suo avvocato Niccolò Domenici dello studio Ethos di Camaiore.

Quelle mani che ieri pomeriggio accarezzavano sua madre, avevano tirato fuori le unghie, anzi gli artigli per far valere i suoi diritti calpestati. E ha dovuto lottare fino alla fine, perché ieri mattina nonostante il giudice avesse disposto il rientro a casa dell’anziana signora, l’amministratore di sostegno non dava l’assenso a far uscire la donna dalla Rsa di Aulla. La direttrice, ovviamente, aspettava almeno una mail che la liberasse dall’impegno. Da qui sono iniziate nuove trattative che hanno coinvolto nuovamente l’avvocato Domenici a far da intermediario con l’amministratore di sostegno. Quest’ultimo avrebbe gradito attendere ancora qualche giorno in modo che potesse definire alcune questioni pendenti legate alla presenza della badante e di una sua eventuale sostituta come prescritto peraltro dal giudice. Madre e figlia, invece, non volevano più attendere neanche un minuto ancora.

Alla fine è stato trovato un compromesso: Anna Estdhal, la figlia, ha firmato un foglio in cui si assume tutta la responsabilità non solo del viaggio di ritorno, ma anche dei primi giorni che sua madre trascorrerà nella sua abitazione. Trovata l’intesa è partita la mail diretta alla Rsa di Aulla. E a quel punto – nel primo pomeriggio – è stato dato il via libera a partire. Direzione Camaiore.

"Abbiamo vinto questa battaglia – dice Anna Estdhal – e siamo felicissime tutte e due. Oggi festeggiamo e ce la godiamo. Ma non è finita qui. La mia prossima battaglia sarà quella di essere nuovamente nominata io amministratrice di sostegno di mia madre". Al momento infatti il giudice ha confermato l’attuale amministratore di sostegno cui ha dato una serie di prescrizioni. "Ma – dice ancora Anna – faremo altri ricorsi, altre istanze, altri appelli. Se io sono in grado di prendermi la responsabilità di mia madre per questi giorni, perché non lo posso fare in maniera continuativa? E’ vero che per motivi di lavoro vivo a Torino. ma torno qui almeno una volta ogni due settimane. E sono sempre presente per ogni problema, per ogni difficoltà. Non mi sono mai tirata indietro. Invece questo amministratore di sostegno non c’è mai. Da quando è stato nominato ha visto mia madre solo tre volte. E sempre accompagnato da assistenti sociali o periti. E questo non ha facilitato in clima di serenità nei rapporti con lei".

E’ battagliera Anna e non vuole fermarsi proprio ora. "Tutti insieme – dice – abbiamo creato un movimento di pensiero. Ero molto incerta all’inizio se rivolgermi alla stampa. In tanti me lo sconsigliavano. Mi frenavano dicendo che avrei complicato le cose. Invece abbiamo acceso i riflettori su un problema reale, molto sentito. Una questione delicata che riguarda tante persone. I giudici applicano le leggi, ma forse sono queste leggi che devono essere cambiate e riviste. Non è possibile che persone anziane, così fragili, vengano sradicate tanto facilmente dal loro ambiente familiare. Non può essere questo il sistema. E continuerò a battermi perché le regole vengano cambiate".