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Docce in riva al mare, sale la protesta: "Comuni e balneari che aspettano?"

I clienti degli stabilimenti sul piede di guerra per l’assenza del servizio dopo i problemi di inizio stagione

Docce in riva al mare, sale la protesta: "Comuni e balneari che aspettano?"

Arrivati quasi al giro di boa del mese di luglio, continua a tenere banco la questione delle docce in riva al mare. O meglio, della loro assenza, notata (eufemismo) dai tanti clienti degli stabilimenti che affollano il litorale in questo primo scampolo di stagione che inizia (si spera) a ingranare.

Un "gruppo di clienti, stagionali e non" – così si firmano – degli stabilimenti di Lido di Camaiore si è consorziato chiedere delucidazioni sull’argomento, alla luce dei passi avanti emersi nei giorni scorsi per sbloccare la vicenda che ha tenuto banco per la collezione primavera/estate. "Vorremmo portare all’attenzione delle autorità competenti la mancata attivazione delle docce in spiaggia – scrivono i cittadini in una lettera di protesta –; siamo a metà luglio e ancora non possiamo usufruire del servizio, con notevole disagio per tutti. Servizio – continua la missiva – che peraltro è sempre esistito in tutto il litorale versiliese".

"Nei giorni scorsi, abbiamo saputo che Regione e Asl hanno raggiunto un accordo per l’attivazione – spiegano i clienti dei bagni di Lido – anche se tale autorizzazione presenta aspetti poco chiari". Per questo, i cittadini chiamano in causa l’amministrazione e i balneari lidesi per avere delucidazioni "Vorremmo sapere cosa aspettano il Comune e l’Associazione Balneari a sbloccare questa situazione incresciosa che genera malcontento generalizzato – concludono – considerando anche gli alti costi per gli ombrelloni che paghiamo".

La questione delle docce è una novità della stagione 2024. Il caso è nato quando la Regione ha stabilito che anche i punti doccia in riva al mare – quelli che comunemente vengono usati per sciacquarsi dalla salsedine dopo i tuffi in mare – avrebbero dovuto essere attivati usando acqua potabile, per garantire la massima sicurezza dei clienti. Una posizione fin da subito contestata dai balneari, in base a due assunti: il primo di natura esperienziale, e cioè argomentando che in tanti anni nessuno è mai stato male su tutta la costa versiliese per essersi fatto la doccia con l’acqua del pozzo; e il secondo di natura pratica: perché usare l’acqua potabile, bene prezioso specie di questi tempi, per annaffiare le piante e sciacquarsi dalla salsedine? Alla fine un compromesso è arrivato: e ora i clienti attendono di tastare con mano i risultati.

Marco Principini