"Niente atenei italiani per un soffio". Ma ora Davide è fisioterapista al Real

Il fortemarmino Violati dopo la laurea conseguita a Madrid è entrato nello staff del Real. E grazie al rapporto con il portiere Courtois in questo momento è al Mondiale con la nazionale del Belgio

Davide Violati con il portiere dele Belgio e del Real Madrid, Thibaut Nicolas Courtois

Davide Violati con il portiere dele Belgio e del Real Madrid, Thibaut Nicolas Courtois

Viareggio, 30 novembre 2022 - Dopo non esser riuscito ad entrare, per un soffio, in alcune università italiane, è andato in Spagna diventando uno dei fisioterapisti del Real Madrid e ora del Belgio impegnato nel Mondiale del Qatar. È l’incredibile storia di un giovane cervello (versiliese) in fuga: il giovanissimo 31enne fortermarmino Davide Violati che ha collezionato campionati spagnoli, supercoppe e Champions League. Mentre in Italia non poteva neppure studiare.

Perché, com’è andata?

"Per poco non sono riuscito ad entrare a fisioterapia all’Università di Pisa e al San Raffaele di Milano, ma non mi sono arreso e convinto della mia volontà di andare avanti, ho iniziato a guardare verso altri luoghi".

E cosa è successo?

"Un giorno, per caso, mentre lavoravo al Faruk, il bagno dei miei genitori, ho incontrato una famiglia con un figlio che studiava a Madrid, e dopo averli conosciuti e capito come funzionava ho preso il primo volo per la capitale spagnola e mi sono iscritto all’Università Europea, che mi ha convinto subito. Non ci sono stati problemi per entrare, dato che conoscevo bene l’inglese perché ho abitato in California".

E come è andata?

"Mi sono trasferito a Madrid, studiando fisiologia, anatomia e altro in spagnolo e nonostante la lingua che non conoscevo bene ho ottenuto buoni risultati perché ci mettevo l’anima e uno dei miei professori, che ha una grande clinica nella capitale spagnola, mi ha assunto per lavorare per seguire diverse squadre".

Raccontaci...

"Ho lavorato in team di calcio di C e D, e dopo qualche anno sono tornato in Italia per una pausa di riflessione. Tornato in Spagna, dopo due mesi ho ricevuto, inaspettatamente, una chiamata dal Real per un colloquio, che è andato bene e ho iniziato a lavorare per le giovanili. Dopo 3 anni si sono liberati posti per seguire la prima squadra e con il ritorno di Zidane mi hanno aggregato ai Blancos. Ora sono alla quarta stagione e ho instaurato un bel rapporto con tutti i giocatori, perché l’ambiente è ovviamente molto professionale ma anche scherzoso e positivo. Seguo in particolare il portiere Courtois, Rodrygo e Hazard, che sono i mie tre ragazzuoli".

Coma va con loro?

"Con Tibo (il portiere belga del Real: Thibaut Nicolas Marc Courtois, ndr ) è nata una relazione speciale oltre che professionale, un feed back continuo, siamo molto uniti e quindi ha deciso di portarmi in Qatar perché mi voleva assolutamente con lui e mi ha introdotto nello staff del Belgio".

Come è nata la tua passione per questo lavoro?

"Fin da piccolo sono strato sempre molto sportivo: praticavo tennis agonistico, surf e palestra. E dopo un incidente stradale e la conseguente full immersion fisioterapica e mi è nata questa passione e ho iniziato a studiare personal trainer, pilates e varie tipologie di allenamento. Mi son detto: vai, questa è la mia strada".

Cosa di manca di Forte dei Marmi?

"Il mare, la combriccola dei surfisti, dove ci sono gran belle persone, la mia famiglia e ovviamente i grandi amici con cui comunque ci manteniamo in contatto via social, anche se ora ho in testa il Mondiale".