Viareggio, 20 agosto 2023 - «Il Maestro». Così Viareggio chiamava Daniele Biagini, anche se lui ogni volta scuoteva la testa un po’ intimidito da quel titolo così altisonante. Ma Maestro, Daniele, lo era davvero. Perché dalla musica ha imparato l’arte dell’armonia, e della musica ha insegnato l’emozione della condivisione. Era un figlio di Viareggio Daniele, legato a doppio filo a questa città a cui ha dedicato preziose serenate. Ma era anche un viareggino atipico, piuttosto discreto. Dei suoi successi poco raccontava, anche se le sue melodie hanno accompagnato musical da migliaia di spettatori. E sul palco del Carnevale, che fosse quello della Canzonetta dei Rioni o del Festival di Burlamacco, alla maschera bizzarra preferiva la giacca del completo. Concedendosi il vezzo di indossare però quella sua cravatta bianca, rossa e nera come una bandiera. Perché era un viareggino, Daniele. Lo era nello spirito; generoso, romantico, scanzonato e pure malinconico. E con “quell’aria magica in testa, un po’ di coriandoli in tasca“ ha vissuto tutta la sua vita, volata via troppo in fretta. Ma tornerà Daniele. Impresso nel profilo dei suoi figli, nei ritornelli destinati a far ballare e cantare Viareggio, e tutti i suoi figli, nei giorni di festa. “Come una stella in cielo, sempre, brillerà“
"Suoneremo la tua musica". E "Canteremo la tua musica". Questa è la promessa che Viareggio fa a Daniele Biagini, nel giorno in cui la sua musica si è fermata. In cui ogni sua canzone si stringe in gola. Come un nodo. E di canzoni, in 47 anni di vita, Daniele ne ha scritte, musicate e arrangiate un’infinità. Per il Carnevale – “Canta“ fu canzone ufficiale dell’edizione 2012 e “Viareggio ballerà“ lo avrebbe meritato altrettanto –, ma non solo. Ha composto per il teatro, ma soprattutto per il piacere. Non ha fatto della musica un mestiere, anche se avrebbe potuto. Daniele ha scelto di vivere a Viareggio, non a Roma o a Milano, di coltivare il suo lavoro da addetto alle mense per ICare e di lasciare che la musica restasse una passione. Perciò libera.
Allievo prediletto di Anselmo Pulga, che ha dato la melodia a brani eterni di questa città, dal suo maestro Daniele ha eredito l’eleganza e la straordinaria abilità di musicista. In particolare da pianista. E quando non aveva la mani impegnate sulla sua tastiera (succedeva di rado), le agitava come per dirigere quell’orchestra di voci che si mescolavano perfettamente alla sua. "Sai – ci confidò, una sera in chissà quale edizione del Festival di Burlamacco – io non lo so cosa si provi a cantare a Sanremo, ma so che far cantare Viareggio a Carnevale ogni volta è un’emozione che fa tremare il cuore".
Quel cuore così grande, e così delicato, Daniele cercava di metterlo in ogni sua strofa. E nelle strofe che gli autori gli affidavano. Nello studio di registrazione, ricavato in un’ala della sua casa nell’ultima campagna di Viareggio, mixava, montava, aggiustava e trasformava un motivetto immaginato in una canzone. E gli bastava un attimo per fare quella magia. "Era così, un talento raro. Che ha dato tantissimo alla nostra città" dice il direttore artistico del Festival di Burlamacco Andrea Paci.
Nello spartito della vita si incollano oggi centinaia di ricordi, che suonano come una carezza. La Fondazione Carnevale descrive Daniele Biagini come "geniale cantautore, dalla cui creatività sono nate molte delle più belle e amate canzoni contemporanee dedicate al Carnevale e a Viareggio". "Ci siamo conosciuti per caso tanti anni fa. I Carnevalari – racconta invece l’amico Luca Bonuccelli , tra i fondatori del Movimento – erano appena nati ma tu (dice rivolgendosi a lui) facevi già parte di quella marea giovane e spensierata che voleva fare qualcosa per questa nostra città. Volevamo cambiare il Carnevale. Volevamo renderlo migliore. E tu ci sei riuscito Dany". "Perché tu – prosegue Bonuccelli – lo leggevi il Carnevale. Lo sentivi. Eri parte di quelle note, di quella musica. Ne volevi far parte più di ogni altro e grazie a te tanti di noi si sono migliorati, ci hanno creduto, hanno scommesso in nuove canzoni, tornando a far rendere viva la nostra musica, quella di Burlamacco". Per l’ex presidente della Fondazione, Alessandro Santini "Il Carnevale ha perso la voce e un pezzo della sua aima. Una voce calda, profonda, modellata dal fumo delle sigarette, resa importante ed unica da una personalità autentica. Daniele Biagini ha raggiunto la vetta della sacralità come professionista: nel nostro mondo – aggiunge Santini – era una certezza, una sicurezza, un marchio di qualità indiscussa". Per Renzo Pieraccini "É stato la musica del Carnevale, consapevole che senza musica non esiste festa". "Un valentissimo pianista, cantante, compositore e arrangiatore ma soprattutto – lo descrive Adriano Barghetti – un ragazzo straordinariamente gentile d’animo, un amico e un collega eccezionale".
Ha assecondato i suoi sogni Biagini, ma forse ancora di più ha assecondato quelli degli altri. Rendendoli concreti: "Daniele è stato il punto di riferimento musicale di tutti noi – prosegue Paolo Bonanni – con la sua professionalità ineguagliabile, la sua generosità infinita, la sua umiltà da grande artista. A me ha lasciato una eredità artistica incredibile componendo dei brani inediti per un mio spettacolo". Anche per il regista Enrico Botta i ha firmato le colonne sonore di musical di successo, che hanno girato il Paese: "Hai dato musica alle nostre fantasie, hai fatto suonare il “Paese delle Meraviglie“, ci hai fatto capire in “Biancaneve“ che con le tue musiche emozionarsi è naturale, hai assecondato la follia di “Adamo ed Eva“. In tutti i teatri d’Italia hai fatto ballare chiunque. Sempre in disparte ma sempre presente". Toccante il messaggio di Annalisa Benedetti , che ha condiviso con Biagini il palcoscenico e il dietro le quinte: "La tua anima, “come le perle nelle conchiglie”, è custodita nella tua musica e continuerà ad emozionare i cuori di chi l’ascolta".
Come Viareggio e il suo Carnevale, “Che nasce, arriva, se ne va. E ritorna per insegnarci nuovi amori e poesie...“ Così il Maestro tornerà ogni volta che ascolteremo una sua canzone. A mamma Gianna, al suo amore Livia, ai figli, agli amici, tantissimi, l’abbraccio della nostra redazione.