
Non solo la classica pizza; anche il “solito“ che prima del Coronavirus eravamo abituati a ordinare al bancone del bar durante la quarantena ci è arrivato dritto in salotto. Grazie all’intuizione di Davide Pellegrini del bar Irene è nato a Viareggio “l’AperiCasa“. Negroni, moscow mule e spritz toscano consegnati a domicilio, sottovuoto, già miscelati e pronti per finire nel bicchiere. Anche accompagnati dagli antipasti preparati da ‘La Ghenga’, grazie ad una collaborazione ‘food&drink’ stretta fra le attività.
Così è cambiato il nostro mondo, quando il confine erano le mura di casa. Con un clic su internet o un messaggio Whatsapp abbiamo potuto ordinare qualunque cosa, dalla cena classica trabaccolara del “Nostromo“, al frittino del “Barchina“ sul Molo, fino al maxi aperitivo del “Bistrot della Cittadella“ o il pesce appena pescato. Per sopravvivere e tenere i legami con la clientela i titolari dei pubblici esercizi e i negozianti si sono reinventati. E così il virus che ha bloccato mezzo mondo ha dato fortissimo impulso al commercio elettronico, anche per le attività di vicinato. Sono tante quelle che per raggiungere un’ampia fetta di mercato hanno aperto pagine Instagram, siti internet e investito per potenziare la comunicazione. Anche l’eterna pizzeria Rizzieri, pur non facendo delivery, oggi ha il suo profilo social. Perché nel mondo digitale è fondamentale raccontarsi, come fa l’ex reginetta e oggi mamma Federica Bertolani per promuovere l’abbigliamento sportivo della catena di negozi Centro Sport, fondata dal padre Piero e molto attiva nell’E-commerce. E come fa anche Beatrice Bertuccelli del negozio “Le Borsette“. Che prova i suoi capi originali, posta video e foto per condividerli con le clienti e poi li consegna a domicilio offrendo anche la possibilità di pagare con la carta.