
Gelaterie, parrucchieri, alberghi, ristoranti: nessuno è stato risparmiato dal caro-bolletta della luce. In certi casi con cifre da capogiro, raddoppiate o triplicate in un solo anno o anche nel giro di pochi mesi. Nell’edizione di ieri abbiamo dato voce a un albergatore di Marina di Pietrasanta, disperato per la cartella di giugno schizzata ad oltre 6mila euro, a fronte dei 2mila euro versati dodici mesi fa. Scoperchiando, come si suol dire, il vaso di Pandora come sanno bene le attività che per loro natura consumano parecchio di elettricità. E’ il caso del negozio di parrucchieri “Ladies and Gentleman“, a Viareggio in zona Città Giardino: tra phon e caschi asciuga-capelli i contatori non stanno mai fermi. "La bolletta è quasi raddoppiata, essendo passata da 350 a 630 euro – dice Jonathan Picchi – e per noi è un continuo saltare da un gestore all’altro per cercare di risparmiare qualcosa. Nonostante tutto è dall’emergenza Covid che non aumentiamo i prezzi e manteniamo al lavoro lo stesso numero di dipendenti. Anche perché se la tendenza fosse quella di andare nella direzione dei rincari, ritoccando i prezzi verso l’alto si rischierebbe di lavorare di meno. Siamo consapevoli che a fine anno, lasciando invariato il numero dei clienti, andremo probabilmente in perdita, ma l’importante è puntare sulla qualità e fidelizzare gli stessi clienti".
Che dire poi delle gelaterie, costrette a tenere i frigoriferi accesi 24 ore su 24 per non sciupare la merce. Lo “Scoiattolo“, a Querceta, di frigoriferi ne ha una decina, con la bolletta che in un anno è lievitata di due volte e mezzo. "E’ stata una bella bastonata – racconta Andrea Landi – ma alla fine è un cane che si morde la coda visto che gli aumenti stanno riguardando un po’ tutte le materie prime. Lo zucchero si acquistava a 0,65 euro mentre ora lo scarico in gelateria ci costa 1,10 euro, cioè quasi il doppio. Oppure la panna, che costava poco meno di 3 euro mentre ora siamo tra i 4,10 e i 5 euro. E così pure le confezioni per le torte e le vaschette del gelato, salite del 30%. Tutto questo tra marzo, quando ho rilevato gestione, e luglio. C’era già stato un balzello tra ottobre e marzo, ma ora sta diventando un fenomeno incontrollabile. Sono corso ai ripari ritoccando i prezzi in maniera consona alla qualità dei nostri prodotti, di certo non in proporzione ai rincari della bolletta altrimenti perderei i clienti. Mi sto organizzando: la sera chiudo un po’ prima ed elimino i tempi morti".
Infine la ristorazione: a “La Buca“, a Pietrasanta, la bolletta della luce per il solo mese di giugno è salita dai 1.200 euro del 2021 a 1.700 euro. "Non sarà una mazzata – dice Andrea Navari – ma è sempre tanto e comunque a dicembre era triplicata. Il caldo è venuto il 20 maggio, quindi abbiamo acceso i condizionatori molto prima. Infatti a luglio e agosto 2021 non ho pagato cifre del genere. Purtroppo il rincaro è generale, costa tutto di più, dalla benzina in poi. Non è semplice ma va trovato un equilibrio".
Daniele Masseglia