Crack Misericordia. Assolti Berti e Canepa

Gli ex governatori erano accusati di aver evaso 3 milioni di euro. Per il giudice il fatto non sussiste. Tra due settimane le motivazioni.

Crack Misericordia. Assolti Berti e Canepa

Crack Misericordia. Assolti Berti e Canepa

Assolti perché il fatto non sussiste. Parole che per gli ex governatori della Misericordia di Tonfano Galileo Berti e Marco Canepa hanno il sapore della liberazione. A pronunciarle, ieri mattina al tribunale di Lucca, è stato il giudice Giuseppe Pezzuti, il quale si è preso 15 giorni per depositare le motivazioni. La sentenza è arrivata a più di 3 anni dal sequestro preventivo dei beni della confraternita ad opera della Guardia di finanza, avvenuto nel febbraio 2021. I due ex governatori erano infatti accusati del reato di evasione fiscale.

Berti, governatore di lungo corso, difeso dall’avvocato Chiara Bonaguidi di Pisa, doveva rispondere delle gestioni comprese tra il 2014 e il 2017, mentre a Canepa, difeso dall’avvocato Filippo Tacchi di Viareggio, era stata contestata la gestione 2018. La somma complessiva contestata ammonta a circa 3 milioni di euro e riguardava il presunto mancato versamento allo Stato dei contributi (Iva e Ires) per i dipendenti. La penultima udienza si era conclusa con la richiesta del pm onorario Francesca Zuccoli (il fascicolo è in capo al pm Lucia Rugani) di condannare Berti a 1 anno e 4 mesi e di assolvere Canepa, ma il giudice alla fine ha ribaltato la prima richiesta accogliendo invece in toto la seconda. Entrambi, pertanto, sono stati assolti perché il fatto non sussiste. A prosciogliere Canepa, in particolare, è il fatto di essere stato nominato governatore nel maggio 2019 ma le dichiarazioni fiscali, riferite al 2018, erano state presentate quattro mesi dopo. Il che aveva reso quei dati parziali, anche perché in un’altra udienza le consulenze avevano evidenziato alcune incogruenze tali da far venire meno le contestazioni sull’Iva, mentre per quanto riguarda l’Ires si trattava di ipotesi sotto la soglia.

d.m.