Finito nei guai per bancarotta fraudolenta un imprenditore residente da tempo a Forte dei Marmi. I finanzieri del comando provinciale di Lucca hanno concluso un’investigazione coordinata dalla Procura nel settore dei reati fallimentari, documentando condotte distrattive per circa 6 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta che ha visto coinvolta la società che fino al 2019 deteneva il noto marchio di acque minerali “Fonte Azzurrina“ nel comune di Careggine. L’attività scaturisce dalla valorizzazione di elementi raccolti dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lucca nei confronti dell’imprenditore Riccardo Pieraccini, 63 anni, originario di Pistoia e residente a Forte dei Marmi, ma da tempo domiciliato a Bologna, dove aveva aperto alcune società nel settore della distribuzione di bevande. Pieraccini, ritenuto amministratore di fatto della “Azzurrina Acque srl“ dichiarata fallita nel gennaio 2019, aveva già vari precedenti per gravi reati economico-finanziari e contro il patrimonio. Su di lui e altre 13 persone è scattata un’indagine per bancarotta fraudolenta. Gli indagati nel corso degli anni avrebbero spogliato la società di Careggine dei principali asset aziendali e svuotato i conti correnti aziendali trasferendo somme a beneficio di altre due società con sede in Emila Romagna e operanti nel settore della grande distribuzione alimentare (anche queste a loro riconducibili). In totale sono stati distratti circa 6 milioni di euro. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di 14 persone per i reati di bancarotta fraudolenta, falso e autoriciclaggio. L’udienza preliminare davanti al gup si terrà il 12 maggio.
CronacaCrack Azzurrina Acque Indagato imprenditore