REDAZIONE VIAREGGIO

Coop regala ai dipendenti il vaccino "che non c’è"

Con l’eliminazione della vendita in farmacia l’arrivo dell’infulenza potrebbe mandare in crisi le aziende, e anche il sistema dei tamponi per il Coronavirus

La Coop e le altre cooperative di consumatori sono encomiabili: il loro Fondo Sanitario Coopersalute rimborserà il costo del vaccino antinfluenzale per la stagione 2020-2021 a tutti gli iscritti. Piccolo particolare: in farmacia il vaccino per la libera vendita non c’è, perché così ha deciso la Regione propio nell’inverno del Covid, quando sarebbe quanto mai opportuno.

Coopersalute riguarda anche Unicoop Tirreno che ha in tutto 3.600 dipendenti, tra i quali quelli dei supermercati versiliesi: "E’ un atto opportuno – dichiarano i responsabili del Fondo – vista la difficile situazione che stiamo vivendo. Contiamo di coprire le richieste che sono assolutamente volontarie". Dal rimborso del vaccino sono esclusi i dipendenti che lo riceveranno (o dovrebbero riceverlo) gratis dalla Regione attraverso i medici di base: gli over 60 e, non si sa con che priorità, i pazienti cronici. Il problema è che dopo tanta propaganda la situazione reale, anche per i lavoratori di aziende illuminate che vorrebbero fornire loro gratuitamente il vaccino, è che il vaccino non è disponibile. Si può fare solo dal medico di famiglia prenotandosi, e quando chiama lui. Già ci sono casi di persone chiamate che cincischiano perché non si fidano. Mentre chi lo faceva ogni anno, ma non rientra nella deliberazione regionale, non può premunirsi nemmeno pagandoselo. E’ il trionfo della libertà scelta dai toscani.

Di questo passo, quando arriverà l’ondata influenzale, molti lavoratori rischiano di prendersi il virus con chiari contraccolpi sulle aziende. Ma, peggio ancora, tutti quelli che avranno l’influenza manifesteranno sintomi iniziali simili al Covid, e non è insensato pensare che a quel punto il sistema dei tamponi potrebbe andare in tilt. Oltre tutto, l’immunoprotezione del vaccino scatta due settimane dopo l’inoculazione, e quindi più passa il tempo, più le tardive vaccinazioni potrebbero risultare inutili.

In questa situazione paradossale, che sembra non risparmiare nessuna regione, non s’è ancora levata la voce di un politico a chiedere spiegazioni: ci penseranno quando tra qualche settimana l’influenza dilagherà, ma sarà tardi, come sempre.

b.n.