Commercialista chiamato a risarcire 6 milioni

L'ex curatore fallimentare Riccardo Della Santina è chiamato a rispondere di un risarcimento di 6 milioni di euro per cattiva gestione del fallimento di Conte of Florence. Il giudice ha sequestrato beni e trasferimenti a moglie e figlio.

Ben 6 milioni di risarcimento. E’ la richiesta avanzata nei confronti di Riccardo Della Santina, notissimo professionista viareggino (con studi a Lucca e Pisa) ex curatore del crac del brand Conte of Florence con un passivo da 21 milioni. Nel mirino è finita proprio la gestione – per circa tre anni – del fallimento: Della Santina infatti è chiamato a rispondere del risarcimento calcolato non solo in base all’ammanco contabile stimato ma anche alla cattiva gestione messa in atto nel corso dell’esercizio provvisorio della nota azienda di moda (dal 2018 al 2021). Il professionista – conosciutissimo negli ambienti del Tribunale di Lucca – era stato rimosso mesi fa dall’incarico con provvedimento del giudice dopo la denuncia sporta dal nuovo curatore fallimentare e la mancata rendicontazione della gestione dell’esercizio provvisorio. E’ stato infatti proprio il nuovo curatore Claudio Del Prete non solo a fare una richiesta di azione di responsabilità davanti al giudice ma anche a provvedere al salvataggio dell’azienda toscana, venduta alla Cosmo spa proprietaria del franchising Globo. In sostanza durante il suo esercizio, Della Santina avrebbe messo in atto una cattiva e fraudolenta gestione senza facilitare la vendita del brand. Secondo quelle che erano state le risultanze dell’indagine della Finanza, nel giro di tre anni, l’ex curatore fallimentare Della Santina, con oltre 70 operazioni, si sarebbe appropriato indebitamente di ingenti somme. Da qui il reato di peculato, commesso in qualità di pubblico ufficiale come curatore. La vicenda si era poi intricata: quando il gip ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni del professionista, le Fiamme Gialle hanno accertato che l’indagato aveva trasferito risorse e partecipazioni societarie alla moglie e al figlio (anche venduto Rolex per 90mila euro, affidando il ricavato alla moglie). Le investigazioni avevano fatto emergere come il professionista, non appena avuta notizia di essere stato indagato, aveva provveduto ad intestare a terzi gli immobili (tra cui una casa a Courmayer da 800mila euro).