
Era una domenica di un freddo fine autunno di 29 anni fa – per la precisione il 15 dicembre 1991 – quando sul palcoscenico della serie A al ‘Bentegodi’ di Verona si affacciò per la prima volta un giovane arbitro bolognese: idealmente, dalle panchine lo tennero a battesimo un allenatore viareggino, Eugenio Fascetti (che guidava gli scaligeri) e uno degli eroi della partita del secolo, Italia-Germania 4-3, Giancarlo De Sisti, tecnico dell’Ascoli.
I due tecnici così come molti spettatori rimasero impressionati dalla prestazione dell’arbitro debuttante che mostrò – raccontano le cronache di quel giorno – ‘grande personalità’. Ventinove anni dopo quel giovane arbitro, che nel frattempo ha fatto molta strada…, è stato proclamato miglior fischietto della storia del calcio. Signori e signori, ecco Pierluigi Collina, viareggino di adozione per amore (la moglie Gianna ha gestito a lungo un negozio in Passeggiata) che dal 1991 abita nella nostra zona. Non solo: dal punto di vista arbitrale, è sempre legato alla sezione Aia di Viareggio, dedicato alla memoria di Angelo Domenici. C’è di più: la sua iscrizione alla sezione viareggina non ho solo ha dato lustro e prestigio ma anche invogliato molti giovani a fare l’arbitro.
"Mi sento come un figlio adottivo di una città che mi ha conquistato", aveva detto Collina in un’intervista alla vigila nel 1998 del suo debutto ai mondiali di Francia. Un legame non di facciata con la città visto che quando ci sono state iniziative benefiche, non si è mai tirato indietro.
Era in campo nel luglio del 1996 allo stadio dei Pini nell’incontro-esibizione con calciatori e altri personaggi del mondo dello sport per raccogliere fondi da destinare alle famiglie colpite dall’alluvione dell’Alta Versilia. Non solo: dopo il disastro ferroviario, fu tra i promotori del concertone con finalità benefiche che vide la presenza di molti big della musica leggera nazionale e internazionale allo stadio dei Pini. Insomma, una vena di salmastro è entrata nel suo Dna e più di un’occasione, il nome di Viareggio accompagnato a quello di Collina è giganteggiato sul web e sulla carta stampata di tutto il mondo avendo diretto una finale di Champions League, una olimpica e una mondiale. Più annessi e connessi. E non è neppure un caso che Collina abbia scelto uno dei simboli di Viareggio – il Gran Hotel Principe di Piemonte – per annunciare di fronte l’addio al calcio… arbitrato sul campo. Era il 29 agosto 2005.
Il resto, da quel giorno, è una carriera da dirigente ai massimi livelli sempre nel mondo arbitrale. E da ieri, dopo l’annuncio di France Football, un rosario ininterrotto di celebrazioni da parte dei vertici del calcio italiano (da Gravina a Nicchi) o ex colleghi (Rizzoli e Rocchi) della grandezza, testimoniata dai numeri e dai fatti, di Pierluigi Collina… da Viareggio che nel gennaio 1992, alla discoteca Victoria di Marina di Pietrasanta, fu premiato dal nostro giornale con l’Oscar versiliese dello sport 1991 dopo il debutto in A. Una vita fa, la speranza. Oggi la gloria scolpita nelle pagine eterne del pallone.