
Ma a Cannes, Genova e Monaco non ci sarà il costruttore delle bache più iconiche che nascono a Viareggio. Iconiche non perché la parola va di moda tra i giovanissimi addetti stampa, ma perché l’immagine contiene in sé al primo sguardo la fiama. Uno yach Codecasa, da sempre, lo riconosci da lontano. Frutto di uno stile artigianale, se possibile con l’alta tecnologia della nautica, per cui quest’azienda familiare che s’avvicina al 200eesimo anno di attività non consegna più di due mega yacht l’anno. Per comprare un Codecasa non basta avere una paccata di milioni: bisogna comunque mettersi in coda, e aspettare. "Se compri la barca oggi, non te la consegniamo prima del 2026, gigiona l’amministratore delegato Ennio Buonomo. La moglie, Fulvia Codecasa, è la presidente della Spa. Il patriarca, Fulvio, è presidente della holding Cantieri Navali Codecasa. I giovani Matteo e Niccolò, figli di Ennio e Fulvia, sono già in azienda a farsi le ossa. Qui tutto odora di famiglia, anche i rapporti coi dipendenti: quando arrivò il Covid Fulvio fu il primo a chiudere l’attività, "per la salute di tutti", prima che arrivasse il degreto governativo.
Che prospettive ci sono con il mese dei saloni nautici che comincia opggi?
"Noi non ci andiamo – afferma Ennio Buonomo – Noi produciamo due barche l’anno, se ne vendiamo una terza chi la fa? Con gli ordini siamo a posto fino al 2026. Per questo da 20 anni non partecipiamo ai saloni nautici".
Davvero costruite così poche barche? Il prodotto non meriterebbe anche una crescita quantitativa?
"Preferiamo rimanere al nostro livello col nostro fatturato e i nostri dipendenti. Facciamo un prodotto di qualità con un rapporto diretto coi clienti tramite prestigiosi broker internazionali. Non abbiamo una rete di vendita da pagare".
Tutto questo non è riduttivo?
"Ma no. Tra tre anni festeggiamo 200 anni di vita del cantiere. Sempre con la stessa proprietà, la famiglia Codecasa, che iniziò nel 1825. Noi restiamo nella nostra dimensione col nostro prodotto: siamo una mosca bianca".
Una dimensione di scala così piccola non preclude lo sviluppo, anche tecnologico?
"Assolutamente no. Spendiamo tanti soldi in ricerca e sviluppo a vantaggio della nostra clientela. Noi non siamo in competizione per chi fattura di più, noi siamo per chi guadagana il giusto. Una cosa è l’industria, Codecasa è l’artigianato. Il nostro gruppo fattura dai 50 ai 70 milioni l’anno, altri un miliardo. Per fare una barca ci vogliono 3 anni, in bilancio ci va la barca finale fatturata e consegnata: questo spiega il fatturato annuo".
Codecasa è ancora in grado di autofinanziare una costruzione? "Certo, è il nostro modo di mandare avanti la produzione".
Attualmente quanti yacht avete in costruzione?
"Un 58 metri, un 24 metri, un 33 metri, un 43 metri, un 57 metri, un altro 58 metri. Nel 2024 consegniamo due barche, nel 2025 due, nel 2026 una. Quindi se nuno compra lo yacht oggi, noi non lo possiamo consegnare prima del 2026".
"Piccolo" però è bello, visto che il nome Codecasa continua ad essere ricercatissimo.
"Certo, ma chi vuole un nostro yacht deve mettersi in coda perché più di due l’anno non ne finiamo".
r.v.