
Fabrizio Larini
Viareggio (Lucca), 28 settembre 2020 - Già in difficoltà per la crisi del cinema che ha colpito ovunque, la grande sala sembrava essere stata rilanciata qualche anno fa da un gruppo di imprenditori toscani legati al mondo della celluloide che ne aveva rilevato la gestione. Ma la chiusura forzata per l'emergenza coronavirus e le successive restrizioni legate alle norme sul distanziamento ne hanno di fatto decretato la chiusura definitiva. "Una scelta presa a malincuore, perche' l'Eden è uno dei luoghi storici di Viareggio dove più si è respirato quell'aria di cultura e di spettacolo che ha caratterizzato la città negli anni d'oro del turismo", racconta Fabrizio Larini, uno dei soci della Pai Mei, la società che nel suo ultimo periodo di attività ha gestito la gloriosa sala cinematografica e che ancora gestisce altre strutture fra Viareggio e il resto della Toscana costiera. Così alla fine di ottobre sul cinema teatro dove si sono esibiti Toto', Macario, Gino Cervi e altri mostri sacri della prosa e del varietà, scorreranno i titoli di coda.
"Siamo stati costretti a disdire il contratto di gestione con la societa' proprietaria dell'immobile - spiega ancora Larini - e con la fine del prossimo mese chiuderemo questa esperienza". E fra le ipotesi in campo, c'è anche la possibilità che la concessione del teatro venga restituita al Comune di Viareggio. L'ultima mazzata sul futuro del cinema, dopo la pandemia, è arrivata poche settimane fa, quando dalla Soprintendenza è stato bocciato il progetto di ristrutturazione del cinema che prevedeva una multisala da cinque schermi. Decretandone la fine. "La trasformazione - prosegue Larini - avrebbe permesso al cinema di rinascere assumendo una veste più moderna ed economicamente sostenibile. Questo avrebbe anche rilanciato la Passeggiata di Viareggio che, dopo la chiusura di Eolo e Politeama e la fine di un festival di primo piano come EuropaCinema, negli ultimi anni ha perso quel ruolo di "croisette versiliese" capace di attirare migliaia di spettatori cinefili. Peccato".