"Che la festa cominci" alla Gamc Maschere e carrozze in mostra

Sarà inaugurata domani alle 12 l’esposizione curata dalla direttrice del polo museale Roberta Martinelli

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di Daniele Mannocchi

Nel 1873, quando la Società del Carnevale organizzò la prima sfilata del Carnevale viareggino, probabilmente non sapeva di aver posto le basi per una manifestazione che avrebbe avuto uno sviluppo talmente originale da sfociare nell’unicità. Tuttavia, il Carnevale in sé ha una storia lunga secoli, e pure gli elementi più caratteristici della kermesse viareggina – la maschera di Burlamacco e i carri allegorici che, grazie alle sperimentazioni di D’Arliano e Pardini negli anni Venti, sarebbero diventati i "giganti di cartapesta" – si riallacciano alla tradizione più antica dei carnevali sparsi per l’Italia.

A partire da questa riflessione è nata l’idea di allestire una mostra che approfondisse la storia del Carnevale focalizzandosi proprio su questi due aspetti: quello delle maschere nella commedia dell’arte e quello delle carrozze impiegate per le sfilate, dalle prime tracce riscontrabili nell’arte italiana del Seicento fino all’evoluzione che, in tempi più recenti, ha portato al formidabile sviluppo della kermesse viareggina. L’allestimento, che in questi giorni viene completato alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Palazzo delle Muse, rientra nel novero degli eventi legati alle celebrazioni per i 150 anni del Carnevale di Viareggio. S’intitola "Che la festa cominci", sarà inaugurato domani alle 12, aprirà al pubblico alle 15,.0 e sarà visitabile fino al 30 aprile.

La mostra è curata da Roberta Martinelli, direttrice del polo museale del Carnevale viareggino. "Abbiamo messo in piedi un allestimento di 80 opere tra dipinti e incisioni – racconta – per cercare di raccontare la storia che sta alle spalle dei carri e della maschera di Burlamacco. Questa mostra è stata voluta fortemente dalla Fondazione e dal Comune, che ci ospita alla Gamc. È stato un lavoro arduo, durato circa un anno e mezzo, ma ora che vediamo il traguardo non possiamo che essere soddisfatti della riuscita". Le opere provengono sia da collezioni private, sia da alcuni tra i più importanti musei d’Italia, dagli Uffizi a Palazzo Pitti, fino a Palazzo Braschi a Roma e Palazzo Morando a Milano.

L’esposizione è suddivisa in due sezioni: la prima è dedicata all’evoluzione delle maschere nella commedia dell’arte, con un focus particolare su Arlecchino che, nel Novecento, sarebbe stato scomposto in chiave futurista da Uberto Bonetti per plasmare Burlamacco. Non a caso, uno dei disegni più interessanti è proprio quello dell’analisi di Arlecchino da parte del grande artista viareggino. La seconda sezione è incentrata invece sulle carrozze e i carri protagonisti delle sfilate, con testimonianze da Lucca e da Roma e immagini che, decontestualizzate, potrebbero benissimo essere scambiate per una delle prima sfilate ottocentesche del Carnevale di Viareggio.

"Il nostro obiettivo è far vedere quello che c’era prima, e poi concludere il percorso con l’approdo in chiave viareggina – continua Martinelli –; non a caso abbiamo anche contributi di artisti viareggini, come Bonetti e Viani". Il percorso è stato studiato dall’architetto Paolo Riani: "Nello sforzo di allontanare la ’noia museale’, ho puntato su colori che si armonizzassero con le opere in collezione – spiega – e mi sono affidato a degli ingrandimenti, soprattutto per quanto riguarda le figure umane, che diano la sensazione a chi visita la mostra di trovarsi in mezzo a una piazza mascherata. Anche i pannelli espositivi, in italiano e in inglese, sono studiati per risultare moderni e legati al tema del Carnevale, con una forma che ricorda quella dei coriandoli".

Il catalogo della mostra è stato pubblicato dalla casa editrice "La nave di Teseo" di Elisabetta Sgarbi: un volume riccamente illustrato in cui trovano spazio sia le opere in esposizione, sia la storia del Carnevale di Viareggio.