Cerri, la forza della fragilità

Giampaolo Cerri, una persona speciale con disabilità, ha fatto una forza diventando un esempio per tutti. Ha dato vita all'Apodi, un'associazione polisportiva per disabili, e ha affrontato sfide come la Viareggio-Marina di Massa e la traversata dello Stretto di Messina. Un esempio di altruismo e generosità.

Cerri, la forza  della fragilità
Cerri, la forza della fragilità

Della sua disabilità - per una maledetta caduta - aveva fatto una forza diventando un esempio per tutti coloro che si trovavano nelle sue stesse condizioni, l’essere costretto a vivere il quotidiano su una sedia a rotelle, districandosi in una città che presentava (e presenta ancora, anche se la situazione è nel tempo migliorata) insormontabili barriere architettoniche. Giampaolo Cerri, scomparso nel 2009, è stato davvero una persona speciale, dove speciale ha un’accezione molto vasta, perché ha affrontato l’handicap a muso duro, trovando nuovi spunti per fare cose interessanti. E bene. Cose che servivano ad accendere i riflettori su chi - tutti i giorni - deve affrontare la vita. Impegnato nel volontariato, è stato a lungo centralinista della Croce Verde. Un solido punto di riferimento per chi aveva bisogno di un consiglio o di un’indicazione. Siccome voleva riempire le sue giornate, indomito e risoluto, diede vita all’Apodi, l’associazione polisportiva dei disabili che in poco tempo trasformò in eccellenza regionale, coinvolgendo i portatori di handicap, giovani e meno giovani, invitandoli a fare sport, per sentirsi attivi, per dimostrare con i fatti, che i limiti era superabili. “Bisogno credere in quello che si fa” diceva con ferrea convinzione.

Lui dava l’esempio sul campo, pardon, in piscina e anche in mare aperto. Memorabili le sue imprese natatorie. Non per vanagloria, per gonfiarsi il petto e far vedere le medaglie conquistate, ma per dimostra che con la forza di volontà si possono tagliare traguardi che solo in apparenza potevano apparire insormontabili. Gli piacevano le sfide. Con il nuoto nel sangue, prima la Viareggio-Marina di Massa; poi il periplo della Palmaria, quindi la traversata dello stretto di Messina, da Scilla a Cariddi, sempre seguito da amici e da uno staff medico e tecnico di vaglia. Non riuscì a centrare il traguardo della traversata della Manica: ci rimase male, per un regolamento arzigogolato per lo penalizzava. Fece buon viso a cattiva sorte. Era però contento quando sapevo che un altro giovane aveva preso spunto dal suo esempio per fare sport, tesserandosi per l’Apodi Versilia. Un impegno a tutto. Per gli altri. Anche nell’esperienza da consigliere comunale, Giampaolo Cerri, garantendo un impegno a tutto tondo per la città, con un occhio ovviamente attento e sensibile a chi aveva bisogno: altruista e generoso, dal primo all’ultimo giorno della sua vita.