Carnevale. La città prova a ritrovare il sorriso. E il corso registra il 'tutto esaurito'

Sotto un sole estivo la prima sfilata d’ottobre fila liscia. E finalmente si torna a sentire tanta musica viareggina

Carnevale

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Viareggio, 3 ottobre 2021 - Dov’eravamo rimasti? Domenica i tre colpi di cannone non hanno mai annunciato la fine del corso, interrotto però dal boato dei tuoni che hanno anticipato il temporale. Eravamo dunque rimasti in sospeso, fuggiti a metà, letteralmente annacquati: fuori e dentro. Quindi ieri abbiamo ricominciato da lì, dopo aver fatto asciugare le polemiche e i carri al sole, dall’arcobaleno di "Wonderful World" che, in pieno stile Cinquini, ha squarciato il grigio e colorato di entusiasmo questo primo Carnevale d’ottobre.  

Abbiamo ricominciato dal primo sold- out al botteghino, con tutti e 5mila i biglietti venduti e tanti viareggini (ma non solo) "spiaggiati" alla sfilata direttamente dal mare, come i coltellacci dopo il marettone. Abbiamo ricominciato dalla stessa leggerezza con cui le dita di Ezio Bosso si muovono sul pianoforte della ’Vita’, con le sue note a volte basse e a volte alte. Dai balconi degli hotel pieni di persone, come quelli italiani nei giorni bui del lockdown. Dalle caramelle che, giù tra le seggioline, Re Carnevale Enrico Petri continua a distribuire a piene mani ai bambini: "Perché sappiano che il Carnevale è generoso, e perché non smettano di credere a questa magia" dice il dottore dei viareggini con il suo mantello da super eroe. Ben consapevole che anche la tristezza sociale è contagiosa, e la gentilezza è l’unico antidoto.  

Abbiamo ricominciato a danzare insieme ad Erica, che nonostante il vuoto lasciato dall’improvvisa scomparsa del marito Franco Malfatti ha trovato la forza di camminare verso il futuro. E abbiamo appena cominciato danzare insieme a Matilda, l’ultima nata in casa Lebigre-Roger e la più piccola creatura della Cittadella, in questo infinito cerchio della vita. In questo sabato mascherato abbiamo ricominciato più in piedi che seduti, come invece imporrebbe l’ultimo decreto del Governo per gli spettacoli, a fare il Carnevale. Senza l’incertezza delle prima, senza i tempi imposti dalla diretta tv, senza i malumori del maltempo.

Ricominciare con queste regole non è affatto facile. Ma "Si può fare", ci ricorda il pagliaccio pittore di Luciano Tomei. Ci vuole solo il coraggio di aggrapparsi con forza alla tradizione, la nostra. Sia benedetta allora dagli "Applausi" Maschereide, scelta dai Breschi per l’ingresso in piazza Mazzini. Insieme a tutte le canzoni viareggine che ci fanno ancora cantare in coro. E "Sotto sotto" ci fanno sentire una comunità esistente, e resistente.  

Possiamo guardare il bicchiere mezzo vuoto, com’è il viale a mare a causa dalle norme antiCovid che ne limitano la capienza. Ma vogliamo provare a guardarlo mezzo pieno questo bicchiere: perché la verità è "che siamo ancora in piedi, in mezzo a questa strada". Come canta Jovanotti nel "Più grande spettacolo dopo il Big Bang". In piedi in mezzo a questa strada per il più grande spettacolo dopo lo scoppio della pandemia.  

Martina Del Chicca