FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Niente lavori, canile verso la chiusura La Lida: "Venti animali sono a rischio"

La Procura ha imposto interventi che non si fanno. Ora è il caos

Un animale ospitato al canile Hermada

Viareggio, 8 novembre 2014 -  Il canile comprensoriale di Viareggio rischia seriamente la chiusura per mancanza di fondi da parte del Comune. La Procura ha infatti imposto lavori di adeguamento della struttura, come prescritto dalla Asl, ma Viareggio, ente capofila, non ha risorse per intervenire e allora Camaiore, Forte dei Marmi, Massarosa e Stazzema hanno già manifestato l’intenzione di uscire dalla gestione associata. E questo significa la cessazione dell’attività del canile sanitario e la dispersione di una ventina di animali attualmente ospitati, con l’incognita di future strutture da individuare (e costruire) in ogni singolo territorio. A lanciare l’sos è la Lida, l’associazione che da anni collabora fattivamente col canile di Viareggio, occupandosi principalmente di promuovere le adozioni e dei controlli pre-affido, che ha già inviato un’accorata lettera a tutti i sindaci affinchè trovino «una soluzione che permetta di mettere in regola le cose consentendo al canile di continuare la sua attività e sostenendo così chi non ha voce, di chi non vota ma in quanto essere vivente ha diritto ad essere tutelato».

«NONOSTANTE sia previsto dalla legge, non esiste in tutto il territorio della Versilia un canile rifugio – premettono la presidente Maria Grazia Cascone e Michela Gemignani della Lida – ma solo il canile sanitario di Viareggio, unica struttura dove i cani abbandonati, trovati vaganti sul territorio di tutta la Versilia, possono essere ricoverati. Dal punto di vista strutturale l’edificio, dotato di una trentina di posti, ha sicuramente dei problemi ma i cani, il cui numero è comunque mediamente modesto, sono accuditi e puliti. Vengono nutriti con cibo di buona qualità e c’è un veterinario che, compatibilmente con i tempi per cui è impegnato, provvede alle loro cure. Inoltre vengono testati per la filariosi e sono dotati di collarini antiparassitari. Dopo anni è stata faticosamente raggiunta un condizione di equilibrio che gioca a favore del benessere degli animali».

BISOGNA però intervenire in fretta: a dicembre scade la gestione dell’attuale cooperativa e a gennaio sono previsti temporanei rinnovi mensili in attesa di luglio quando cesserà la convenzione fra i sette Comuni. «Cosa accadrà? E’ ovvio – considerano le portavoce Lida – che se i cani saranno frammentati in vari territori sarà più difficile agevolarne l’adozione. E perchè rinunciare a una struttura che funziona e che offre un servizio non da poco, seppur n degrado dal momento che manca un vero canile rifugio?»