MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Cade nella strada "trappola". Citati Comune e Ferrovie

È accaduto in via Burlamacchi, la donna in bici ha rimediato la frattura del piatto tibiale "Per le conseguenze dell’incidente ho dovuto chiudere anche il mio bar". E fa causa.

La via Burlamacchi è stata più volte teatro di incidenti per i ciclisti (. Foto di repertorio

La via Burlamacchi è stata più volte teatro di incidenti per i ciclisti (. Foto di repertorio

Uno sbandamento improvviso, e ciò che Alessia De Gennaro aveva costruito con sacrificio, riuscendo nel sogno di aprire il suo bar, si è frantumato nelle crespe insidiose dell’asfalto. Era il 24 agosto del 2022, e quel giorno "uscendo dal bar – racconta – per tornare a casa ho deciso, malauguratamente, di cambiare strada". E con la bicicletta ha imboccato la via Burlamacchi, in direzione Darsena; strada che tra la Croce Verde e il Dopo Lavoro Ferroviario era segnata da crepe intorno ai vecchi binari, morti ormai da un pezzo ma ancora presenti sulla carreggiata, della ferrovia: è proprio in quel punto che la donna – com’è capitato ad altri ciclisti prima e dopo di lei – racconta di aver perso il controllo della bici. "E di fronte a due testimoni sono piombata a terra, scaricando tutto il peso sulla gamba sinistra". Il dolore è montato piano piano, ma implacabile. "Dallo sguardo dei primi soccorritori – ricorda Alessia – ho intuito subito che il problema era serio", e la certezza l’ha avuta quando è arrivata in ospedale, dov’è poi rimasta ricoverata per 19 giorni: frattura del piatto tibiale. L’osso si era disintegrato.

Dopo la diagnosi la donna è stata immediatamente sottoposta ad un intervento chirurgico. Il primo di tre, e di un calvario di cui porta ancora le cicatrici. Fisiche ed emotive. Nel frattempo, infatti, per far fronte al percorso di cure, obbligata a lungo letto per un cerchiaggio, Alessia è stata costretta a chiudere il bar che aveva aperto a fine 2021, "E nel quale – dice –, anche per far fronte ai lavori di ristrutturazione, avevo investito i miei risparmi". Le conseguenze di quella caduta stravolgono dunque il suo progetto professionale, ed anche per questo Alessia si è affidata all’avvocata Debora Di Nero (in foto), "perché – dice – vorrei soltanto un po’ di giustizia".

In prima battuta viene tentata la strada della procedura stragiudiziale; e con l’assistenza legale le parti, Ferrovie e Comune, sono state invitate ad una negoziazione assistita. Dalle Ferrovie però non arriverà nessuna risposta, l’unica giunge dall’assicurazione del Comune il 9 ottobre del 2023, quando la compagnia, respingendo ogni richiesta, scarica sostanzialmente ogni responsabilità: “L’evento – scrive l’assicurazione – si è verificato a causa di un solco adiacente ai binari del treno lungo l’Aurelia che appartengono alle Ferrovie dello Stato“. Che la strada, in quel punto, sia insidiosa lo conferma anche un provvedimento preso dal Comune, quando il 6 luglio 2024, a distanza di due anni dall’incidente di Alessia, in prossimità dei binari morti – per cui nei giorni scorsi le Ferrovie, come anticipato da La Nazione, hanno dato all’amministrazione il nulla osta la rimozione e il ripristino del manto stradale – è stato installato un cartello di “pericolo binari“. Il classico triangolo con un punto esclamativo.

Ma per l’avvocata Di Nero "Le perizie di parte (affidate ad un ingegnere) dimostrano che, oltre al solco dei binari, la strada si presentava dissestata, da avvallamenti". Una delle buche censite dal consulente misura addirittura otto centimetri. Per questo, alla fine, hanno deciso di presentare al Tribunale di Lucca una citazione in giudizio sia le Ferrovie che per il Comune. "Pur rimanendo disponibili ad intraprendere la strada di una soluzione stragiudiziale – conclude la legale –; ritengo che ciò che è accaduto alla mia assistita meriti attenzione e un congruo risarcimento per ciò che l’insidia incontrata lungo via Burlamacchi le ha cagionato".