
Gli ombrelli colorati sono stati l’attrazione dell’estate 2024 nel centro storico
A livello mediatico e turistico sono stati un successo, pur non essendo una novità assoluta per Pietrasanta in quanto già sperimentati la prima volta nel 2017. Fotografie e selfie a go-go, discussioni sui social, una piacevole zona d’ombra per ripararsi dalla calura estiva, una cartolina indimenticabile per chi ha messo piede nella Piccola Atene ed è tornato a casa raccontando a tutti di quell’installazione creativa degna di una città d’arte. Ma i turisti vengono, fotografano e se ne vanno. Ignari di cosa ci sia dietro un’iniziativa come quella degli ombrelli colorati e volanti che hanno caratterizzato l’estate 2024 con la loro cromatica presenza sulla teste dei passanti di via Mazzini.
Ignari, soprattutto, del polverone che si è alzato a causa di un resoconto che sta facendo discutere: oltre 13mila euro di spesa ma neanche un centesimo alle associazioni di volontariato. Questo perché il bis di quest’anno non ha ricalcato il progetto del 2017, quando gli ombrelli furono acquistati dai cittadini a 5 euro l’uno, con tanto di dedica impressa su ogni ombrello, prima di essere allestiti. A scovare la magagna è stato Nicola Conti (Pd) pochi giorni prima di dimettersi da consigliere comunale. "Il 17 agosto – spiega – avevo promesso di voler capire quanto gli ombrelli erano costati alla collettività e se il ritorno in termini benefici, ossia il ricavato dalla vendita da destinare al sociale, sarebbe stato consono alla realtà dell’iniziativa. Il risultato? Il costo è stato di 13.420 euro, mentre il ricavato è stato pari a zero in quanto gli ombrelli sono stati smaltiti perché inutilizzabili e ovviamente non si è registrata alcuna adesione da parte dei cittadini al loro acquisto a scopo di beneficenza".
Realizzati in legno, ferro e tela, gli ombrelli avevano già fatto discutere per il fatto di aver tappato la vista, per chi proveniva da nord, alle colonne in marmo esposte da Park Eun Sun in piazza Duomo. Ora arriva questa polemica: il presidente della Consulta del volontariato Andrea Galeotti conferma tutto. "Nessuno ha coinvolto le associazioni e non c’è stato nessun ricavato. La ditta è venuta e in due giorni ha messo prima i fili e poi gli ombrelli. Siamo stati interpellati solo all’inizio – prosegue – e già allora manifestai le mie perplessità. Era difficile far qualcosa senza consentire ai cittadini di fare la dedica e dare un’offerta di 5 euro. Nel 2017 avevamo venduto oltre 2mila ombrelli, poi devoluti a una ballerina che doveva essere operata per una protesi alla gamba. Più altri piccoli aiuti ad altre realtà. Quest’anno nulla di nulla".