È iniziata l’era di Michele Brancale alla guida del Premio Letterario Camaiore. L’edizione 2024 – la 36^ della manifestazione intitolata al fondatore Francesco Belluomini, e la prima dopo la scomparsa della presidente Rosanna Lupi, moglie di Belluomini – è stata presentata ieri mattina in municipio. E il nuovo presidente ha fatto subito capire di voler proseguire nell’opera di potenziamento e miglioramento del Premio, con l’obiettivo (tra gli altri) di valorizzare l’intero tessuto camaiorese. "Il Premio Camaiore è una manifestazione internazionale amata dai cultori del linguaggio poetico – ha spiegato Brancale, seduto tra il sindaco Pierucci e il vice Favilla – che trasporta la comunità di questa città su orizzonti molto larghi. Ho conosciuto Belluomini, bravo poeta autodidatta, persona non verbosa ma di poche parole, tutte essenziali specie nella scrittura. Quest’anno, mancherà la figura di Rosanna Lupi, con la sua passione per una manifestazione portata avanti con tenacia. E non avremo Paola Lucarini, per tanti anni membro della giuria: è stato grazie a lei che sono stato introdotto nel mondo del Premio". La mancanza di queste colonne portanti delle passate edizioni, tuttavia, non spaventa Brancale. Che ha già le idee chiare: "La nostra squadra lavorerà per portare in alto il Premio. Come? L’architettura resterà la stessa, ma al contempo apporteremo alcuni cambiamenti. In primo luogo, credo sia utile abbracciare le scuole in modo più profondo: ho già chiesto due incontri agli uffici. Inoltre, il premio alla carriera si estende alla critica letteraria e a coloro che si sono distinti nella traduzione poetica in lingua italiana, i primi pontieri verso altre culture". Dal punto di vista dell’organico, il legame con la tradizione resta forte nella persona di Raffaella Belluomini, figlia del fondatore. Mentre in giuria entra Luigia Sorrentino, animatrice del blog ‘Rai Poesia’. "La poesia è una forma di logica di cui abbiamo bisogno – sottolinea Brancale –, gratuita in un mondo di marketing, che ci può aiutare in un momento in cui non abbiamo anticorpi per il linguaggio digitale. È un canale di comunicazione in più, un canale vero. Continueremo a valorizzare questo Premio, nella consapevolezza che la cultura sia anche genius loci: l’identità civica si fonda anche su quella culturale. La sfida è importante – conclude – ma sono felice di accoglierla".
Dan Man