GAIA PARRINI
Cronaca

Boom di incassi nei bar. Assaltati durante il corso

"Abbiamo respirato solo durante i fuochi d’artificio, ma ne vale la pena" .

Boom di incassi nei bar. Assaltati durante il corso

Un successo e un record di incassi, quello del primo corso mascherato appena trascorso, non solo per la Fondazione Carnevale, ma anche per i bar e i locali lungo la Passeggiata e a due passi dal Belvedere delle Maschere. Perché se c’è chi, per motivi o screzi personali, ancora fa polemica, c’è chi, dall’altra parte, lavora, e lavora anche bene.

È stato infatti un andirivieni di persone, di maschere, figuranti, turisti e "civili" quello che ha affollato La Carmencita Cafè, all’angolo di Piazza Mazzini, prima, durante e dopo la sfilata serale dei carri di cartapesta. "Noi siamo in una posizione privilegiata - dice Michele da dietro il bancone, mentre prepara il decaffeinato a un cliente abituale - e che sia per il passaggio dei carri, o per i fuochi, le persone ci incrociano ed entrano, anche quando durante la sfilata si registrano meno presenze". Questo non è stato, decisamente, il caso di sabato scorso, in cui tra la richiesta di un caffè, di una frittella, di una bevuta o di una bottiglia d’acqua, era difficile muoversi e destreggiarsi, tra la folla all’interno del bar, così come nella fila lungo il marciapiede che abbracciava l’angolo.

"20 Carnevali ho fatto a lavoro - racconta Barbara porgendomi una frittella alla crema - Il Carnevale, da sempre, è un’enorme opportunità per i bar e i locali di somministrazione, che alla fine offrono un servizio pubblico e ne vengono ripagati, come lo siamo stati noi, e speriamo di esserlo anche nel futuro".

Un lavoro "da delirio", che sembrava non finire mai, e che ha dato loro respiro solo durante lo spettacolo pirotecnico. Le persone si sono riversate verso il mare con lo sguardo e il naso all’insù e proprietari e baristi del Carmencita hanno colto l’occasione per dare una sistemata, una ripulita e un riordine veloce a tavoli e bancone, prima della successiva folle e colorata "occupazione" mascherata.

"Vi son piaciuti i carri?" chiede il cliente abituale bevendo il decaffeinato immerso in tre bustine di zucchero. "E quali carri?" rispondono sorridendo Barbara e Michele che, a stento, dalla finestra sul lato sinistro della piazza Mazzini, sono riusciti a intravedere, tra le teste addobbate dei clienti, il cielo illuminato dai fuochi. E che, stanchi ma felici, intonano lavorando, "viva i carri esilarati e le maschere in sollazzo, Carnevale è il vecchio pazzo che la vita ci ridà".