Bolkestein e aste dei bagni. Riunione interministeriale per ribadire il no all’Ue

Decisi i contenuti della lettera di risposta al richiamo dell’Unione europea. Scontro surreale sugli scogli: per Bruxelles non si possono dare in concessione.

Bolkestein e aste dei bagni. Riunione interministeriale per ribadire il no all’Ue

Bolkestein e aste dei bagni. Riunione interministeriale per ribadire il no all’Ue

Il governo Meloni ribatterà con analisi, dati e osservazioni alla lettera di richiamo inviata dalla Commissione dell’Unione europea per sollecitare le aste degli stabilimenti balneari italiani, previste dalla direttiva Bolkestein. La linea d’azione, che renderà felici i balneari non solo versiliesi, è stata decisa in una riunione interministeriale a Roma.

Al momento, con i provvedimenti governativi, le aste sono state rinviate a inizio 2025. Ma alla riunione di ieri la parola d’ordine era una sola: "Di sicuro all’Europa non diremo “Ok abbiamo sbagliato, applichiamo la Bolkestein e facciamo le aste". Al tavolo hanno partecipato tecnici di vari ministeri tra cui ambiente, affari europei, infrastrutture e trasporti, e ovviamente turismo. Ci vorrà del tempo perché i funzionari mettano nero su bianco quanto deciso ieri, ma la strategia è decisa: saranno integrati i dati già inviati all’Ue sull’occupazione delle spiagge, cioè la ben nota mappatura; la mappatura sarà quindi ribadita con il minizioso dettaglio chiesto dall’Unione sui dati precisi Regione per Regione, e la moprfologia delle concessioni; questo secondo punto riguarda la diatriba con Bruxelles sull’occupazione delle scogliere. In altre parole, l’Ue sostiene che non si possono dare, e quindi conteggiare nella mappatura, concessioni demaniali sugli scogli. Bruxelles, che forse va in spiaggia nei polder del Mare del Nord, immagina tuffi solo nelloa rena. Il che è abbastanza buffo e surreale, visto che luoghi come la Liguria o Castiglioncello e la Costiera Amalfitana hanno bagni, ristoranti e di tutto e di più sulle coste rocciose.

La lettera che i funzionari ministeriali scriveranno conterrà anche l’annuncio all’Ue della legge di riordino delle concessioni demaniali, annunciata già dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e la richiesta di un apposito incontro con la Commissionde europea per un confronto e una concertazione sulla questione.

La linea governativa però resta quella del no alle aste delle concessioni balneari esistenti. Serviranno controdeduzioni convincenti, visto che nell’ultima lettera di richiamo la Commissione europea aveva di nuovo minacciato una procedura di infrazione contro l’Italia. Curiosità, il braccio di ferro riguarda anche i posteggi nei mercati ambulanti, ma questi alle multinazionali interessano poco.

Beppe Nelli