REDAZIONE VIAREGGIO

"Bisogna darsi pace, il Ducato non esiste più"

Il Dg del Festival Puccini al consiglio comunale di Lucca sul dopo Covid: "Per i fondi Next Generation è necessario uscire dalle mura"

"Il ducato non esiste più"

Franco Moretti è il direttore generale della Fondazione Festival Pucciniano – bisogna chiamarla con l’intestazione completa, in questi tempi "capitali", per non confonderla con la Fondazione Puccini di Lucca, quella che sta facendo cadere la villa del Marco Polo. Moretti è un tipo restio a parlare. Ma è stato invitato a esprimersi al consiglio comunale aperto che si è tenuto a Lucca, dedicato al dopo Covid. E in quell’occasione, pur senza mai nominarla eplicitamente, è entrato anche nella questione della capitale della cultura. Con affermazioni che saranno forse dispiaciute a chi, nelle mura, si sente accerchiato. Per essere chiarissimo Moretti ha messo il dito sulla vecchia questione "luccocentrica": Viareggio e la Versilia non sono in Lucchesia. Constatazione banale di qua da Quiesa. Ma non di là, evidentemente.

"Ho semplicemente detto che Lucca deve rinunciare a essere la capitale del Ducato perché il Ducato non c’è più – dice Moretti col tono serio delle grandi occasioni – E l’ho detto da lucchese di nascita, Lucca deve trascendere le mura che sono un monumento di grande valore, riconosciute nel mondo, ma sono un monumento del passato: erano nate per racchiudere e proteggere la popolazione di allora. Invece oggi Lucca deve valutare se aprirsi verso Viareggio, Pisa, l’interno".

Mettere in discussione il primato del Serchio sulla Burlamacca, la Fossa dell’Abate e il fiume Versilia può far vacillare gli argini. "Però Lucca deve diventare l’hub del turismo – ammonisce Moretti – e per far questo deve riconoscere che la capitale del Ducato non c’è più. Oggi il Ducato ha un nucleo diffuso, non si può non tenerne conto. A Lucca non possono continuare a parlare di Lucchesia includendovi Viareggio e la Versilia, perché Viareggio e la Versilia non vi si riconoscono. Bisogna trovare nuovi concetti per la promozione del territorio, un po’ come è stato fatto per le Terre di Puccini". Non basta dire Lucchesia".

Il direttore del Pucciniano, abituato a organizzare tournée liriche nei 5 continenti (o forse i barchini del Massaciuccoli non sono ancora giunti in Oceania?) ha voluto guardare oltre le mura natìe e l’appuntamento del 2024 con la Capitale della cultura: "Al consiglio comunale aperto si parlava di Lucca dopo il Covid, quindi bisogna guardare oltre il 2024, guardare alle nuove generazioni e non andare da soli verso i fondi Next Generation, ma insieme alla Regione per prendere la maggior parte degli investimenti. Per esempio c’è un enorme problema di infrastrutture: da Pisa a Milano il treno impiega lo stesso tempo che ci metteva Puccini (che a Milano scappò da Lucca, per poi trasferirsi a Torre del Lago; Ndr). Il covid lascerà macerie, e prima di ricostruire bisogna sgombrare le macerie".

Ma in tutto questo come si risolve la diatriba tra Lucca e Viareggio sulla Capitale della cultura? "L’ho detto implicitamente a quel consiglio comunale – conclude Moretti – Lucca non è più capitale, e devono smettere di parlare sempre di Lucchesia perché Viareggio non è in Luchesia. Lucca ha enorme potere economico, ma Viareggio può ben definitsi capitale della cultura. Marialina Marcucci ha centrato la questione, nel ’900 Viareggio ha marcato un secolo di storia. Di storia Lucca ha 22 secoli, Viareggio solo 2, ma ha tutte le carte in regola per provarci. Però la polemica non serve. La partita delle celebrazioni pucciniane è già in moto, Viareggio Lucca e Pescaglia lavorano con le istituzioni e nessuno ha rivendicato la primogenitura dell’iniziativa. Si lavora e basta. Ma io, e la Fondazione Festival Pucciniano, siamo in corsa col sindaco Del Ghingaro perché la ’capitale’ è una cosa stimolante. E’ stimolante anche il solo preparare il dossier per la candidatura".

Beppe Nelli