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Bicchio, diviso in due dall’Aurelia Dove auto e camion regalano brividi

Assenza di marciapiedi e un solo "parco" senza piante. "Gli alberi lungo la strada sono stati pota solo dopo un incidente". Per gli abitanti la zona è solo un "dormitorio" senza particolari dotazioni

Un’autostrada che collega il Varignano a Torre del Lago. E’ la via Aurelia sud, più o meno, che taglia a metà Bicchio e ne crea i principali problemi. Tra le storiche attività lì ubicate c’è l’alimentari Pollastrini. "Il quartiere è tranquillo ma è un dormitorio — dice Flavio Pollastrini — Il Comune non ha mai fatto un piano per lo sviluppo e il miglioramento del quartiere. Non c’è un parco giochi, perché gli alberi sull’Aurelia venissero potati abbiamo dovuto fare richieste su richieste. Ma il problema principale è che sull’Aurelia non c’è un marciapiede, le persone si trovano a camminare a ridosso delle macchine". E infatti bisogna provare la sensazione delle auto che ti sfiorano, per poterla capire.

"La strada di per sé porta a far andare le auto veloci, però bisognerebbe trovare una soluzione. Alle 6,30 assistiamo anche ai camion che si sorpassano – prosegue il commerciante – Poi mancano le fognature, lo spazzamento non c’è mai sebbene la Sea sia a due passi. Ci sentiamo abbandonati. L’unico intervento fatto negli anni è stato la chiusura dei fossi di scalo". Più avanti, sempre in via Aurelia sud, la situazione non cambia. "Le automobili sfrecciano e non di rado capitano incidenti — lamenta Angelo Tambellini del bar Angelo — c’è un dissuasore all’altezza della chiesa ma non sembra che faccia più di tanto. E poi il manto stradale è messo male, saranno 25 anni che non viene asfaltato di nuovo. Faccio le segnalazioni all’ufficio del cittadino, che risponde anche, però la situazione non cambia". Tra gli altri problemi, "lo spazzamento che non si vede quasi mai e la mancanza di parcheggi. Ma in generale servirebbe anche un po’ più di attenzione", prosegue Tambellini. Il bar è in attività dal 1961 e per il commerciante molte cose sono cambiate. "Prima la nostra attività era un ritrovo, ora non è più così". Accanto alla farmacia c’era un altro bar ma ha chiuso a dicembre. "Questo incide un po’ sul movimento — afferma Cecilia Lampitelli della panetteria "Da Cecilia" — il pomeriggio sono chiusa ma mi dicono che prima ce ne fosse di più. Per il resto il quartiere è tranquillo, forse troppo. Non è che ci sia un granché da fare. Servirebbe di certo più cura. Per fortuna che del parco si prende cura il comitato di quartiere". Però al parco dell’Amicizia non ci sono giochi né alberi. L’unico punto ombra è sotto una struttura in legno circolare in un angolo. Davanti, la fermata dell’autobus: non manca né la pensilina né il posto per sedersi. Diversa la situazione dopo la chiesa. "Qui la situazione è peggiore — sostiene Marcella Pardini del bar PepeRosso — a me di notte hanno rubato le fioriere. E non mancano i vandalismi alle automobili. L’Aurelia è pericolosissima. Le fogne non ci sono e i tombini sono ostruiti, anche gli alberi sono stati potati solo dopo che è successo un incidente mortale. Si poteva intervenire prima".

Alice Gugliantini