I balneari dalla ministra Santanchè. "Pronti per una proposta di legge"

A Roma il “G20“ del turismo italiano: "Confronto iniziato bene, ci sono i presupposti per un buon risultato"

Viareggio, 3 febbraio 2023 - Amministrare in modo più funzionale la cosa pubblica nelle città balneari. È questo, in sintesi, l’obiettivo dei comuni aderenti al network G20 Spiagge, che riunisce i 26 principali comuni affacciati sul mare e che da questa risorsa traggono linfa e ricchezza. Ventisei realtà che, da sole, attraggono circa 70 milioni di presenze turistiche, il 16 per cento del totale registrato in Italia su base annua. E che ieri, a Roma, hanno stappato dopo un confronto particolarmente fruttuoso con la ministra del turismo Daniela Santanchè. Quello di ieri era un po’ il giorno zero per la ridefinizione normativa dei comuni balneari: con il placet della titolare del dicastero, parte ufficialmente l’iter per la definizione delle norme che comporranno lo “Status di Città Balneare“: un insieme di regole che lo Stato riassumerà in un disegno legislativo e che modificheranno per sempre i comportamenti amministrativi dei comuni a vocazione balneare.

"Vi aspetto al Ministero per la proposta che avete formulato, perché è un lavoro significativo e che mette a frutto le vostre esperienze – le parole di Santanchè, che il mondo balneare lo conosce grazie alla sua attività imprenditoriale sul litorale di Marina di Pietrasanta –. Metto a disposizione il mio staff per costruire un tavolo tecnico entro 15 giorni".

Un’apertura che ha trovato l’apprezzamento degli amministratori dei 26 comuni che, quando l’iter si concluderà, si vedranno riconosciuto uno status particolare che consentirà di muoversi in maniera più efficace per rispondere alle esigenze specifiche delle proprie realtà: quando si parla di città balneare si fa riferimento a zone ad alta vocazione turistica, che nel corso dell’estate assorbono una mole di presenze infinitamente superiore a quelle invernali. "Dal 2018 abbiamo lavorato per comprendere se le nostre diversità in termini di presenze, collocazione geografica, storia e infrastrutture potevano impedire un insieme normativo nazionale – il commento dell’avvocato Roberta Nesto, coordinatrice del G20 Spiagge –: ma più siamo andati avanti, più ci siamo resi conto che i problemi erano comuni. E abbiamo presentato un progetto di Status preciso e unico. Pensare che ora diventi la base per il nostro comportamento amministrativo ci rende soddisfatti. Per il balneare italiano è un giorno storico".

Nello specifico, lo status particolare di città balneare interessa aspetti come l’ordinamento degli enti locali, la sicurezza e l’ordine pubblico, la gestione dei rifiuti, delle acque e del demanio marittimo e la tutela dell’ambiente e del territorio, in particolare contrasto all’erosione delle coste, ovviamente in chiave di una maggiore potenzialità nella gestione complessiva del turismo.